«Atti di sottomissione», sfumature d’amore

Una mappa per chi sente di essere incastrato in una vita priva di stimoli

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NN editore inaugura la nuova collana «Le fuggitive» con Atti di sottomissione, romanzo candidato al Premio Strega Europeo 2022. Megan Nolan firma un romanzo memoir crudo, doloroso. Un viaggio negli abissi interiori, nella solitudine di una donna e dei suoi… atti di disperazione.

La trama di «Atti di sottomissione»

Ciaran non è stato solo il primo bell’uomo con cui sono andata a letto, o il primo per cui ho provato sentimenti ossessivi: è stato il primo che ho venerato. Il suo corpo sarebbe diventato per me un luogo di preghiera, un posto dove dimenticare la mia carne viva e stare solo con la sua. Era una questione di piacere assoluto, di bellezza totale.

A metà tra autobiografia e fiction, la storia inizia quando la protagonista incontra Ciaran in occasione di una mostra d’arte, a Dublino. È l’inizio di una relazione in cui il concetto di amore mette in risalto le moderne sfumature del vortice di dipendenza emotiva dalle dinamiche distorte, di certo malsane. I segnali ci sono tutti: la donna fa di tutto per compiacere Ciaran, «il primo che ho venerato». 

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La donna cerca di colmare i sentimenti che l’uomo di cui è innamorata non ricambia. Quel vuoto, quelle mancanze, con l’alcol, la privazione di cibo (o meno), diventano violenza sul proprio corpo. Inizia come un percorso di autodistruzione in cui “l’abusata” si addossa la colpa degli eccessi, come una serie di atti di ribellione adolescenziale. Non cede a una virilità prorompente, bensì cerca disperatamente di realizzare ogni desiderio di Ciaran prima che lui ne senta il bisogno. È amore? Ci si avvicina molto.

Quando ci siamo conosciuti, eravamo entrambi smarriti e disperati. È uno dei motivi per cui ci amiamo. In te l’ho visto sin dall’inizio. In noi c’era qualcosa di rotto che solo l’altro avrebbe potuto riparare, è per questo che dovevamo stare insieme.

Qualcosa dentro di lei sente che è un amore sbagliato, anche se ancora non le è chiaro in testa. Ci sta stretta, in quel rapporto. E quel qualcosa cerca di farglielo capire in tutti i modi, la spinge al limite. È come se facesse di tutto per farsi lasciare pur continuando a sperare nel contrario.

Atti di sottomissione… o disperazione

Il racconto di chi non subisce i propri demoni, ma ci balla il tango. Senza vittimismi o grandi catarsi, la donna affronta le sue scelte con brutalità. Non è la storia di una salvezza ma di determinazione.

Perché, con il senno di poi, il nome della collana aveva previsto tutto. Il personaggio di Megan Nolan prende una determinata decisione: fugge. È partire per cercare di realizzare i propri sogni e ascoltare i propri desideri, dall’Irlanda alla Grecia, solo un po’ più in là. 

A cosa aver pensato adesso che non penso all’amore o al sesso? Questo sarebbe stato il prossimo passo, cercare di capire con cosa riempire tutto quello spazio.

Ma andava tutto bene. Quella cosa sarebbe arrivata.

La storia di una donna che ne esce sconfitta, sì, ma non perdente. Senza retorica, Atti di sottomissione (acquista) è dedicato a chi sente il bisogno di amare, di essere amato. A chi sogna una persona con cui passeggiare sotto la pioggia. Un romanzo consigliato a chi ha il coraggio, dopo numerose ferite, di innamorarsi ancora, perché l’amore rende liberi e non c’è nessuna vergogna in questo. Soprattutto, consigliato a chi sente di essere incastrato in una vita priva di stimoli: ecco la mappa per fuggire, per sopravvivere.

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Serena Votano

Serena Votano, classe 1996. Tendenzialmente irrequieta, da capire se è un pregio o un difetto. Trascorro il mio tempo libero tra le pagine di JD Salinger, di Raymond Carver, di Richard Yates o di Cesare Pavese, in sottofondo una canzone di Chet Baker, regia di Woody Allen.

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