Si è chiusa ieri Più libri più liberi, la Fiera della media e piccola editoria. Alla Nuvola dell’Eur come sempre sono stati affrontati molti temi e si è discusso delle più recenti problematiche che affliggono la filiera. Dalla ricerca Oltre Chiasso. La dimensione internazionale dell’editoria italiana arrivano però notizie incoraggianti.
Sembra infatti che l’editoria italiana stia espandendo la propria dimensione internazionale. A confermarlo sono i dati raccolti dall’Osservatorio AIE e presentati lo scorso 7 dicembre.
Oltre Chiasso. La dimensione internazionale dell’editoria italiana
I dati mostrano come nel corso del 2020 la vendita di diritti è stata pari a 8.586 opere, +0,2% rispetto al 2019. Nonostante ciò, i piccoli e medi editori (tra i 9 e i 100 titoli pubblicati all’anno) soffrono: la vendita di diritti li ha riguardati, nel 2020, solo per il 9% dei titoli ceduti (772), in netto calo (tre punti percentuali) rispetto ai 1.228 del 2019. Nel 2020 sono state vendute all’estero il 12% delle novità pubblicate. Nel 2001 erano solo il 4% dei titoli pubblicati a interessare le case editrici straniere.
Il Presidente AIE Ricardo Franco Levi afferma «L’accompagnamento degli editori all’estero, specie quelli medio e piccoli, è da sempre uno dei nostri primi obiettivi. Lo conferma anche quest’anno Più libri più liberi, con il Rights Centre, in programma ieri e oggi, e il fellowship program in collaborazione con Bologna Children’s Book Fair: un calendario di attività per gli editori stranieri volto alla scoperta e al dialogo con il mondo del libro italiano per giovani lettori. All’orizzonte, l’appuntamento più rilevante è Francoforte 2024, l’edizione della Buchmesse che vedrà l’Italia ospite d’onore: un appuntamento per cui già siamo al lavoro da tempo.»
Obiettivo Francoforte 2024 in un momento storico in cui il libro è ancora uno dei mezzi più importanti per diffondere la cultura. Per questo Carlo Ferro, Presidente di ICE Agenzia, ha ribadito il suo impegno portando a Roma un folto gruppo di operatori esteri, provenienti da 13 Paesi.
Sempre più internazionali
Le parole Angelo Piero Cappello, direttore del CEPELL confermano quanto sia deleterio pensare in termini di “mercato nazionale”. La corsa alla digitalizzazione infatti ha abbattuto le barriere linguistiche e i confini fisici e se l’editoria italiana vuole essere competitiva all’estero, è necessario assumere politiche a sostegno del libro italiano nel mondo.
Si conferma il trend che porta verso il pareggio tra esportazioni e importazioni: negli ultimi 19 anni le esportazioni sono cresciute a un tasso medio annuo del 19,9%, le importazioni del 4,3%. Compriamo ancora più titoli stranieri di quanti ne riusciamo a vendere. In alcuni settori però, come quello dei libri per bambini, il trend si è capovolto:
Nel 2020 l’import della narrativa è stato di 3.349 opere, l’export di 2.420. Nel settore bambini e ragazzi l’export è di 2.812 opere, l’import di 2.190. L’export della saggistica è a 2.027 e import a 1.460, infine negli illustrati l’Italia ha venduto all’estero 712 opere e ne ha acquistate 93. L’Europa, con 5.914 opere acquistate, resta di gran lunga il primo mercato di sbocco, con il 69% dei titoli venduti all’estero. La Spagna ne ha acquistati 1301, segue la Francia (917), la Polonia (650), la Germania (591) e il Regno Unito (237).
Un’editoria più internazionale: l’Italia traduce molto
L’Italia si conferma un Paese molto aperto verso le culture e le letterature straniere. Dal 1997 al 2020 le opere di autori italiani sono cresciute del 56%, le traduzioni del 24%. Nel 1997 era tradotta una novità ogni 4 pubblicate, oggi “solo” il 17%. Nel 2020 si è tradotto soprattutto dall’inglese (62% di tutte le traduzioni), dal francese (16%), dal tedesco (7%) e spagnolo (4%).
A frenare l’ottimismo di questi dati è stata l’eccezionalità della pandemia che ha segnato un calo nella vendita dei diritti dei titoli di piccoli e medi editori. Il 2020 ha segnato una battuta d’arresto anche per le co-edizioni, in calo del 65%, ma che con 1037 opere rimangono rilevanti per l’internazionalizzazione dell’editoria italiana: erano 2.987 nel 2019.
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