Partecipare alla XXV edizione del FestivaLetteratura di Mantova è stata una favolosa avventura per Magma Magazine. Questa edizione è stata tutta particolare e sicuramente connotata dell’importanza che ha avuto ritrovarsi di nuovo insieme, bisognosi com’eravamo di contatto umano. La necessità soddisfatta di rivedersi dal vivo è stata arricchita dall’estensione permessa dagli strumenti digitali: ecco dunque un esempio di come la connessione ha creato veri e propri spazi di condivisione. Le dirette in streaming, i collegamenti da remoto degli autori internazionali, il diario appassionato delle giornate del Festival, la presenza di Radio FestivaLetteratura, i video degli eventi trasmessi in streaming e on demand, i podcast delle trasmissioni radiofoniche: tutto questo ha permesso anche a chi non poteva esserci fisicamente di entrare nel cuore pulsante di Mantova.
Leggi anche:
Giulia Caminito vince il Premio Campiello 2021
L’evento, durato dall’8 al 12 settembre, ha creato un’atmosfera festosa, pulsante: le piazze principali, gioielli dell’architettura rinascimentale, si sono costellate di stand, lettori, case editrici, autori noti e non. Le piazze e i palazzi del centro storico hanno ospitato presentazioni, interviste collettive e incontri. Piazza Sordello ha accolto alcune bancarelle con libri usati – alcuni di questi delle chicche introvabili – che hanno stuzzicato il nostro interesse, oltre ad aver allestito un tendone dove è stato possibile reperire tutti i libri presentati al Festival.
Riprendere il contatto con l’umano
Un’edizione ricca che, nonostante l’emergenza sanitaria, è riuscita ad accogliere in sicurezza decine di autori nazionali come Giacomo Bevilacqua, Giulia Caminito, Maurizio Maggiani, Antonio Scurati, Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Marco Malvaldi, Alessandro Piperno, Donatella Di Pietrantonio, Teresa Ciabatti, Francesca Mannocchi e Andrea Vitali (solo per citarne alcuni). Ma non sono mancati anche autori internazionali come Alice Walker, Rebecca Solnit; Bernhard Schlink, Slavoj Žižek, Benjamín Labatut, Andri Snær Magnason e Bernardine Evaristo.
Le riflessioni sono state molteplici, tutte incentrate sulla riscoperta di una letteratura che deve riprendere il contatto con l’umano, che non deve smettere di interrogarsi sul mondo in cui viviamo e che non deve dimenticare il suo scopo: quello di creare nuovi spazi di riflessione e condivisione.
Non è mancato il tema della sostenibilità: il Festival ha incentivato lo spostamento nei luoghi del festival in bicicletta, così come non sono mancate le riflessioni accorate di autori autorevoli proprio su questo tema. Insomma, un’edizione da non dimenticare e che riconferma il FestivaLetteratura come un appuntamento fisso e imprescindibile per tutti gli appassionati come noi.
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!