Cercare (e trovare) l’amore

«Fiori di vento» di Lelio Bonaccorso

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Quando si parla di Lelio Bonaccorso, la prima cosa che viene in mente sono i suoi fumetti. Tra i più illustri citiamo “Salvezza”, “A casa nostra. Cronache da Riace” e il più recente “Per amore di Monna Lisa” realizzati tutti con Marco Rizzo (il giornalista), ma anche “Vento di libertà” e “Caravaggio e la ragazza”, quest’ultimo realizzato con Nadia Terranova. Eppure, l’autore ha deciso di fare il suo ingresso in un mondo che certamente gode di un affascinante esotismo di natura filosofica che cerca costantemente di andare oltre le parole: la poesia.

L’anima fumettista…

Lelio Bonaccorso nasce a Messina dove frequenta l’Istituto d’Arte “Ernesto Basile”. Completa a posteriori la sua formazione presso la Scuola del Fumetto di Palermo tra il 2003 e il 2004 dove conosce e inizia una lunga e proficua collaborazione con Marco Rizzo, pubblicando insieme nel 2009 il primo fumetto “Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia” per BeccoGiallo, Ankama e Sylvester. Con esso si aggiudicarono il Premio Satira a Forte dei Marmi, il Premio Giancarlo Siani a Napoli e il Premio Boscarato come miglior sceneggiatura. Successivamente sempre con Rizzo pubblica “Gli ultimi giorni di Marco Pantani” (Rizzoli Lizard), “Que Viva el Che Guevara” (BeccoGiallo), “Jan Karski. L’uomo che scoprì l’ Olocausto” (Rizzoli ­Lizard),“Gli Arancini di Montalbano” di Camilleri (Gazzetta dello Sport), “La mafia spiegata ai bambini” “L’immigrazione spiegata ai bambini” (Beccogiallo) e gli altri citati all’inizio.

Nel 2012 Bonaccorso inizia a collaborare oltre oceano con colossi editoriali come Marvel e DComics/Vertigo, realtà con le quali l’artista messinese si troverà a lavorare anche negli anni a seguire quando, grazie alla collaborazione con Panini Comics, lo stesso realizzerà una serie di illustrazioni degli X-Men (Panini/Marvel), una cover del mensile Justice League (Panini/Dc Comics) e un manifesto per Warner Bros. e Panini/ Dcomics. I suoi lavori sono stati pubblicati in Italia, Spagna, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Usa, Canada, America Latina e Polonia.

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…la seconda natura poetica

Sono un fiore di vento per scelta, in attesa della terra in cui riposarmi e iniziare un nuovo tempo.

La raccolta — di recente ha ottenuto la candidatura per l’edizione 2023 del Premio Strega Poesia — è stata pubblicata nel luglio 2022 per Edizioni Smasher e per certi versi è stata come un fulmine a ciel sereno. Appare quasi ossimorico che un’artista visuale possa essere anche poeta. Lelio invece, sembra che sia riuscito a creare un’armonia tra l’aspetto semiotico – vi sono, inoltre, delle illustrazioni realizzate da lui stesso – e quello linguistico, dimostrando quanto possa influire sull’immedesimazione e l’immagine. La duplicità – presente anche nei suoi fumetti – in questo senso rappresenta l’immagine del riflesso che trasmette molteplici stati d’animo dettati da un’esperienza sensoriale parziale. Forse è scontato, eppure non sempre si rivela un’operazione semplice.

Lelio Bonaccorso durante la presentazione di “Fiori di vento” (07/09/2022). Foto scattata da Federico Ferrara

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Perché se è della malattia che ti sentirai colpita, sappi che non è altro che un inganno della tenebra, perché quell’amore che porti in te sarà la fiaccola, sarà la cura.

Oscillando tra l’introspezione profonda e attimi dirompenti, l’autore di «Fiori di vento» (acquista) riesce ad andare oltre il semplice significato delle parole, il cui fine è quello di giungere al sentimento dell’amore inteso come unico approdo sicuro per gli esseri umani che, in analogia con il vento, vagano in costante divenire. Un amore che, servendosi della poiesis, tende probabilmente all’Assoluto, una dimensione ultraterrena che non si rifà necessariamente al dominio delle passioni bensì, una proiezione del Tutto, l’origine primordiale dell’esistenza. Questo concetto si rifà molto a una delle ultime composizioni di Franco Battiato, di cui ieri ricorreva l’anniversario della nascita.

La vita non finisce
È come il sogno
La nascita è come il risveglio

Finché non saremo liberi
Torneremo ancora
Ancora e ancora (“Torneremo ancora”, 2019)

Magari forse, se il vento continua a soffiare, l’amore non cesserà di guidarci verso la verità.

Ed io semplicemente ti amavo, e tu, mia immagine divina, ad amare me. Tu, la sola e unica verità dell’essere.

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Federico Ferrara

Classe 2000. Originario di Milazzo e laureato in DAMS a Messina, sto proseguendo con la specialistica in Scienze dello spettacolo. Appassionato di cinema, fotografia e letteratura, ma ho anche una vita sociale.

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