Un groviglio di solitudini

«Juliette. I fantasmi ritornano in primavera» di Camille Jourdy

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«Juliette» di Camille Jourdy

Frutto del talento dell’artista francese Camille Jourdy, Juliette. I fantasmi ritornano in primavera è un romanzo grafico di recente tradotto in italiano da Stefano Sacchitella e pubblicato da Oblomov Edizioni. Si tratta di un’opera semplice e al tempo stesso complessa, ricca di sfumature che ricalcano le tragicomiche esperienze di vita quotidiane della protagonista e, probabilmente, di molti lettori e lettrici.

La trama di «Juliette. I fantasmi ritornano in primavera»

Juliette vive a Parigi e non è felice. Colpita sempre più spesso da attacchi d’ansia, la ragazza decide di tornare alle origini, di fare visita al paesino in cui è cresciuta, dove ancora vivono i suoi strani – e al tempo stesso estremamente normali – parenti. Riscoprendo la sua infanzia, forse Juliette potrà risolvere la sua incessante ipocondria e ricominciare da capo, o così spera. Il nucleo familiare che incontra viene raccontato in modo frammentario, lasciando a chi legge il compito di intessere i fili, di costruire il puzzle relazionale che caratterizza la vita della protagonista, smascherando uno alla volta i suoi “fantasmi” e i segreti del suo passato.

Troviamo quindi la sorella maggiore, una signora dedita alla cura dei suoi figli, ma anche a incontri segreti con uno strambo e giovane amante; il padre, che si avvicina all’anzianità e piano piano inizia a perdere i primi colpi, ad avere dei primi vuoti di memoria che affronta con leggerezza e ironia; la madre, una bizzarra artista di mezza età, carica di vita, di entusiasmo, di amore che sfoga in sempre nuove relazioni dopo il divorzio con il marito.

Tra passato e futuro

Tra le pieghe di questa famiglia troviamo indirettamente anche le sofferenze che hanno accompagnato Juliette nella sua crescita, tra cui la costante sensazione si essere percepita come una ragazza da proteggere, difendere, curare. Una cura che non diventa privilegio, ma distanziamento dal mondo, dalle questioni familiari più importanti, da ricordi mai condivisi, taciuti. La sorella Marylou le rinfaccia di essersi fatta carico da sola di ogni responsabilità familiare perché considerata “la più forte”; Juliette, al contrario, rinfaccia a Marylou di essere sempre stata tagliata fuori perché percepita come “la più debole”. Componendo l’affresco familiare di Juliette emergono tutte le motivazioni della sua angoscia, ma la ricostruzione del suo passato avviene in silenzio, senza mai condividere il malessere con i suoi cari, senza mai mostrare un cedimento ai suoi familiari.

La svolta principale della narrazione è l’incontro casuale con Georges, detto Polux, un ragazzo altrettanto solo e sconsolato, trasandato e senza speranze, che vive proprio nella vecchia casa di Juliette. Quando la ragazza decide di rivedere l’immobile per fare un definitivo tuffo nel passato, i destini dei due personaggi si intrecciano e l’incontro tra due solitudini farà scoccare – lentamente e con vari ostacoli – la scintilla.

La potenza dei dettagli visivi

Tra i vari pregi di Juliette, quel che più colpisce dell’opera è lo stile. Le scelte visive appaiono inizialmente contradditorie perché potrebbero riportare all’illustrazione per l’infanzia, ma l’opera tratta in realtà temi molto complessi, adulti, pur mantenendo una forte delicatezza visiva. Le immagini sono ben in linea con il gusto del fumetto francese, fatto di un disegno candido e dai colori tenui, pastello, e sviluppato su tante piccole vignette ricche di dettagli. Sono proprio i dettagli visivi ad immergere chi legge nella storia, a dare veridicità alla narrazione, a costruire una trama che, anche quando assurda, ci appare vera, ben ancorata al reale.

Juliette. I fantasmi ritornano in primavera (acquista) propone quindi un quadro dettagliato delle contraddizioni della società europea contemporanea, smascherando falsità, ipocrisie, ma anche difficoltà, ostacoli che minano alla serenità dei personaggi e, probabilmente, di chi li osserva e legge. Juliette parla delle diverse solitudini contemporanee, tratteggia personaggi che per i motivi più disparati si sentono soli, incompresi, per poi collegarli tramite un lungo filo che rende queste solitudini parte di uno scenario ampio e condiviso. Il punto di forza di questo graphic novel è riuscire a trasmettere questa sensazione malinconica con umorismo, con un divertimento a tratti assurdo, invitando quindi i lettori a sorridere delle disgrazie e delle insicurezze, tanto nella narrazione quanto nella vita.

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