Negli anni sessanta del diciottesimo secolo, Caterina la Grande, imperatrice di Russia dal 1762 alla morte, volle racchiudere in un testo, uno dei primi e più innovativi per l’epoca, alcuni principi ideali che avrebbero dovuto essere alla base dell’azione di governo e della società russa in generale. L’imperatrice volle scrivere di proprio pugno le pagine del Nakaz, e si dice che ci lavorò incessantemente per due lunghi anni, tutte le mattine fino a che non fu soddisfatta del lavoro e ne spedì una copia a Federico II di Prussia ed una Voltaire.
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