Una vita dedicata allo studio delle arti occulte e dell’alchimia, di quel mondo invisibile che si riversa in quello visibile, il nostro. Una personalità forte, libera, tanto affascinante quanto controversa. Madame Blavatsky fu madre della Società Teosofica (fondata nel 1875), un’organizzazione che – attraverso la conoscenza di testi sacri – cercava l’intima verità celata dietro ogni cosa, per mezzo di un’intuizione personale spesso sfociante in chiaroveggenza.
L’inizio di tutto risale al 1831, con la nascita di Helena Petrovna Hahn, che sarà poi conosciuta in tutto il mondo con il nome di Madame Blavatsky.
La vita di Madame Blavatsky
Ekaterinoslav (all’epoca in Russia), 12 agosto 1831. Nasce Helena Petrovna Hahn, una bambina molto particolare che dimostra fin dalla tenera età capacità extrasensoriali, le quali la porteranno a intraprendere una strada non convenzionale, soprattutto per una donna dell’epoca: lo studio dell’occulto. Già prima dei 15 anni, Helena si dimostrò particolarmente dotata e, da autodidatta, lesse tutti i libri di magia, alchimia e occultismo che trovava nella biblioteca del nonno. Si sposò giovanissima con un uomo molto più vecchio di lei, il vice governatore della Provincia di Yerivan, Nikifor von Blavatsky, da cui prese il cognome che non cambiò mai, nemmeno dopo la morte del marito.
I suoi numerosi viaggi in tutto il mondo furono indispensabili per la sua formazione e per il nutrimento della sua indole libera e indipendente. Non mancarono le amicizie con personaggi di spicco, il più importante fu sicuramente l’iniziato anglo-indiano Rajput, che la indirizzò verso la strada teosofica. Dopo ulteriori viaggi, Madame Blavatsky sbarcò a New York, dove riunì sotto la sua ala mistica personalità interessanti: l’avvocato ed esoterista statunitense Henry Steel Olcott e il filosofo occultista William Quan Judge. È con loro che Madame Blavatsky fonderà la sua Società Teosofica, nel 1875. Una società destinata a porsi come tramite tra scienza e misticismo. In particolare, la fondatrice si pone l’intento di:
Formare un nucleo di fratellanza universale dell’Umanità, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore; Incoraggiare lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze; Investigare le leggi inesplicate della natura e i poteri latenti nell’uomo
Una figura ambigua che fu oggetto di critiche per tutta la vita. Accusata spesso di essere una pazza visionaria, Madame Blavatsky fu sempre fedele a sé stessa e gettò le basi per diverse religioni e movimenti come il neoplatonismo, lo gnosticismo e le scuole misteriche.
Madame Blavatsky: i «Racconti da incubo»
Madame Blavatsky fu una prolifera scrittrice. Famosi sono soprattutto due suoi scritti che “riassumono”, per modo di dire, i suoi studi: Iside Svelata (ripartito in 2 volumi) e La Dottrina Segreta (oggi suddiviso in 8 volumi). Non delle “letture leggere” quindi, ma delle opere complesse, scritte per aprire la mente a tutti coloro che vogliono fare un passo oltre.
Oggi, non ci accontentiamo di avervi presentato una personalità sconosciuta ai più (ma famosa per chi si occupa di occultismo). Vogliamo consigliarvi il suo scritto meno noto: Racconti da incubo (1892) (acquista). Non preoccupatevi, per leggere questi cinque racconti non occorre diventare esperti occultisti, basterà essere appassionati dell’orrore. Stupisce infatti quanto questi racconti siano moderni nella loro scrittura, quasi fossero stati prodotti in questo secolo. Sfogliandoli, conoscerete in piccola dose il lato magico di Madame Blavatsky che, anche in dei semplici racconti, mette in scena tutto il suo sapere occulto.
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Sospeso tra fantasia e realtà esoterica, ognuno dei racconti offre un ventaglio di situazioni e ambientazioni da brivido, che vi accompagneranno nel mondo degli incubi. Dai monaci buddisti in Giappone dove:
Non ci può essere nessuna auto-consapevolezza dopo la morte al di fuori del tempio dello Spirito. [e dove] Sopravvivrà solo ciò che avrai fatto all’interno del suo recinto. Tutto il resto è falsità e illusione. Condannato a estinguersi nell’oceano di Maya
Fino a Il Violino umano, forse il più gotico tra i racconti, dove un giovane musicista entrerà in contatto con le arti oscure pur di superare il sommo e altrettanto diabolico Paganini. Così come suggerivano le leggende che circondavano questo artista e che l’autrice non manca di citare.
Aggiungete, dunque, alla vostra libreria anche questi racconti da incubo. Saranno di ottima compagnia a quelli di Edgar Allan Poe e di H.P. Lovecraft!
Immagine di copertina: Ditlev Conrad Blunck, Mareridt, 1846.
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