Una fratellanza silenziosa

«Parlami» di Francesco Zani

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«Parlami» di Francesco Zani

A febbraio 2023 è arrivato nelle librerie per Fazi Editore Parlami , l’esordio letterario di Francesco Zani. Un libro che riesce a colpire il lettore in pieno petto e portarlo in una famiglia molto particolare, di pianta stabile a Cesenatico. Capiamo, quindi, perché Parlami dovrebbe finire in fretta nelle vostre personali librerie.

«Parlami»: la trama

Tutto inizia dal 25 febbraio del 1990, quando nasce il piccolo Gullit. Certo, Gullit non è il suo vero nome – quello è Alessandro, scelto dalla sua mamma – ma il protagonista prende come missione personale il voler far conoscere a tutti suo fratello con il nome di Gullit.

Gullit diventa il punto focale della vita del protagonista: un fratello maggiore senza nome, circondato invece dalle più disparate persone che circondano la loro vita. Il libro è scritto in seconda persona, in una sorta di diario che sottolinea i momenti più importanti che caratterizzano la vita dei due fratelli. Gullit non è solo il fratellino che bisogna imparare ad accogliere, ma l’essenza più profonda della vita del protagonista.

Ti vedevo crescere e diventare adulto e mi sembrava un miracolo inatteso perchè sbocciavi ogni giorno in modo più dirompente. Prendevi l’iniziativa, mi chiedevi le cose, cercavi di capire. Assomigliavi a un’edera che per crescere aveva bisogno di una casa a cui arrampicarsi e tu avevi trovato quelle persone.

«Parlami»: lo stile

Il suo modo di essere, i suoi modi di fare, tutto fa di Gullit il centro della narrazione. La storia si dipana lungo gli anni – dal 1989 al 2020 – in cui il protagonista racconta al fratello attraverso brevi stralci di diario la loro vita insieme. Una narrazione che sembra voler parlare al genere epistolare, ma senza alcun destinatario: quelle che paiono lettere a Gullit sono per noi lettori, non per un vero personaggio della storia. Questo rende Gullit vivido nella nostra mente, come se fossimo noi Gullit stesso, provassimo i suoi sentimenti, le sue paure. Come se vivessimo le sue fatiche.

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Gullit non è il semplice fratellino che irrompe nella tua vita. Racchiude in sé un personaggio silenzioso, che riesce a comunicare soltanto col fratello maggiore. Un muro si erge tra Gullit e l’esterno, un muro che solo il protagonista – a volte – riesce a scavalcare. Crescendo, i due non riusciranno sempre a capirsi, come tutti i fratelli, ma il desiderio di rimanere legati l’uno all’altro non si esaurisce mai. Solo la vita riuscirà a dividerli, senza che nessuno dei due possa obiettare.

In quel momento mi ero dimenticato quanto fossi piccolo, illudendomi di poterti parlare di qualsiasi cosa. Dentro all’asciugamano ti sentivo non solo uguale a me ma anche complice, però era durato solo un attimo.

«Parlami»: una società silenziosa

Non è solo Gullit, però, ad avere problemi con la comunicazione. Come lui non riesce a parlare, anche ciò che gli sta intorno fatica ad esprimersi, a partire dalla famiglia stessa. Cesenatico e i suoi abitanti appaiono, continuando la lettura, sempre più silenziosi e distaccati, dove ognuno impara a guardare solo sé stesso, nascondendo i difetti agli altri, proteggendosi dal mondo esterno. Sembra sempre Gullit quello diverso ma tutti i personaggi che popolano questa storia si racchiudono dentro mura alte in cui occultare i propri affari, facendo finta che non esistano.

Prima di tutti, i genitori dei due fratelli. Il padre, sempre più ingordo nel voler accumulare soldi, cerca solo di espandere i propri territori, acquistando bagni e ristoranti per far fortuna. Nasconde, però, agli altri quanto sia assente nella vita famigliare, in primis con Gullit.

Eri il figlio del babbo una volta l’anno, mentre le auto vi sfrecciavano vicine e qualcuno suonava il clacson per quella sosta pericolosissima. […] Eravamo ricchi come mai prima, ma eravamo vuoti.

La madre, d’altro canto, prova ad essere presente per i figli, ma non riesce a nascondere veramente la vita che la distrugge dall’interno. La forte ossessione per i soldi del marito porta il peso sulle sue spalle, lavorando troppo e portandola a svagarsi solo con il vino. Una disperazione che l’allontana sempre di più, non riuscendo a trovare altre vie di fuga dalla sua stessa e monotona vita.

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Ma al di fuori della famiglia, anche il resto della cittadina si nasconde tra le proprie mura, in particolare Emidio. Marito della tata di Gullit e del protagonista, mai benvoluto dai due ragazzi, Emidio diventa il motivo per cui i flebili fili pericolanti che legano questa famiglia cominciano a lacerarsi e infine rompersi, sotto il peso di un segreto troppo grande da sopportare, soprattutto per Gullit.

Eri tu che ci avevi tenuti uniti, il nostro terreno comune era la preoccupazione per i tuoi problemi e i tuoi silenzi. E tu eri cresciuto, e il nostro rapporto era cresciuto con te, sapevamo di guardarti da lontano per non perderti mai di vista e sapevamo di farlo entrambi nello stesso momento.

Un esordio che colpisce

Tutto porta a comprendere la forza che Parlami nasconde tra le sue pagine. Francesco Zani, nel suo esordio, riesce a portare alla luce un dramma familiare nuovo e avvincente, che urla i propri sentimenti nel suo essere silenzioso. Con delicatezza intreccia la storia di Gullit ai problemi da adulti, alle conseguenze che possono nascere dall’ossessione della ricchezza.

Parlami dialoga con il lettore, che viene trascinato nella vita quasi quotidiana del protagonista senza nome grazie ad una profonda identificazione. Leggendo, diventiamo tutti quel fratello maggiore di Gullit e proviamo a difenderlo dal mondo; un mondo che non segue la giusta morale, che ci assilla e ci disturba, che rende la vita difficile a chi vogliamo bene. Parlami (acquista) è un invito al lettore verso una comunicazione più aperta e sincera con chi ci sta vicino e con chi vogliamo proteggere, a costo di rivelargli il lato peggiore di noi: superare i muri che erigiamo per proteggerci e batterci insieme per ciò che è giusto.

Non ti avevo mai sentito dire a nessuno che ero tuo fratello. Quelle parole mi erano parse enormi e mi avvolgevano in un abbraccio grande che non mi lasciava più.

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Greta Mezzalira

Classe 1995, laureata in Filologia Moderna. Innamorata del teatro fin dalla prima visione di "Sogno di una notte di mezza estate" durante una gita scolastica. Amante di musical e di letteratura.

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