Per citare uno dei più importanti romanzieri, Lev Tolstoj: «Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo». L’incipit di Anna Karenina riassume in una breve frase l’analisi che Megan Nolan compie in Piccole umane debolezze.
Dopo il suo esordio con Atti di sottomissione, un romanzo memoir crudo sulle sfumature dell’amore contemporaneo e dei suoi atti di disperazione, l’autrice fa il suo ritorno letterario con una storia cruda, una porta che invita a entrare nelle dinamiche di una famiglia complessa e nelle sue “umane debolezze”.
Anni Novanta. Londra è scossa da una morte crudele, quella di una bambina di tre anni trovata senza vita: si tratta della piccola Mia Enright. Da quanto dicono i segno sul collo, è morta per strangolamento e l’ultima persona con cui è stata vista è Lucy Green.
Quando la notizia della morte di Mia Enright inizia a camminare lungo le strade di Londra, Tom Hargreaves decide di seguire il caso sempre più da vicino. Spera di avere tra le mani uno scoop succulento. È un giovane giornalista di un tabloid londinese disposto a tutto pur di fare carriera, disposto a tutto pur di scoprire la verità sulla famiglia Green: Lucy, Carmel, Rose, Richie e John.
«Piccole umane debolezze», la trama
La famiglia Green, chiassosa e scombinata, è il perfetto capro espiatorio di una vicenda tanto grave, o almeno è quello che pensa Tom Hargreaves. In loro vede povertà, alcolismo, disperazione, fame… e un lasciapassare per la gloria eterna nel mondo del giornalismo.
Durante gli interrogatori, i segreti della famiglia vengono svelati quel tanto che basta per conoscere il loro passato e presente, a partire dalla madre di Lucy, Carmel, rimasta incinta a soli sedici anni e che per lungo tempo ha rinnegato la figlia, facendola crescere alla nonna.
Leggi anche:
«Atti di sottomissione», sfumature d’amore
Rose, seconda moglie del padre di Carmel, John, è una donna affettuosa, presente e piuttosto affidabile. La donna però è morta molto giovane, prima ancora di riuscire a vedere la sua famiglia in grado di sostenersi da sola. Gli uomini di casa, John e il figlio Richie – avuto dalla prima moglie Louise – sono due disoccupati, dipendenti dall’alcol e incapaci di qualsiasi responsabilità. I loro silenzi vengono spezzati da questa morte scioccante. E dalla scoperta che Lucy non è più innocente e, dopotutto, nemmeno colpevole.
Mentre la piccola Lucy viene trattenuta dalla polizia, Tom si chiude in un albergo con Carmel, John e Richie e sbircia nella loro vita. Il suo è un disperato tentativo di raccogliere interviste esclusive dalla famiglia della – ormai senza ombra di dubbio – assassina, alla ricerca del seme del male.
«Le loro non erano che piccole umane debolezze, tragedie troppo ordinarie per essere degne di nota.»
Vittime dell’infelicità
Megan Nolan compie un viaggio letterario nei drammi familiari, nei punti più bassi a cui potremo mai arrivare. Scava nelle piccole debolezze e negli sbagli ordinari commessi, verso la malvagità insita nell’essere umano.
I componenti della famiglia Green sono assenti a sé stessi perché infelici, vittime dell’insensibilità reciproca. Perché Lucy è sempre stata da tutti vista come scomoda, perché Carmel è assente e spenta di fronte ai problemi, perché Rose era l’unica a prendersi cura di ognuno di loro, perché Richie è entrato in un tunnel dell’alcol da cui non esiste via d’uscita, perché John è una figura assente e anaffettiva. Perché loro – e sembra anche questa essere una colpa o comunque un’aggravante – sono irlandesi.
Un romanzo che denuncia una società difficile, arrogante. Una società in cui ogni persona è vittima di un orgoglio disperato e dell’infelicità, latente o esplicita, che traduce in fragilità ogni piccola umana debolezza.
«Non ci sono segreti, Tom, o forse ce ne sono centinaia, e nessuno abbastanza interessante per te. Il segreto è che siamo una famiglia, siamo solo una famiglia normale, con una piccola infelicità come la tua.»
Non è un giallo, né un thriller, è un romanzo familiare dalle disperate note noir. Piccole umane debolezze (acquista) è un romanzo sulle confessioni, sui traumi, sulle complessità di una famiglia che non si è mai concessa il perdono. Consigliato a chi nell’assordante silenzio familiare è pronto a riconoscere una piccola luce di rinascita.
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!