Siamo ormai a ottobre e forse sarebbe ora di cominciare qualche lettura che ci accompagni nelle fredde giornate autunnali, davanti al camino e con una bella cioccolata fumante tra le mani. Quei libri che sussurrano dark academia fin dalla copertina, che riescono a risvegliare in noi ambientazioni lontane e quasi magiche. Così per festeggiare l’arrivo di Halloween, di quel mistico momento dell’anno in cui la nebbia comincia a salire e il freddo comincia a penetrare. Questo è proprio il periodo perfetto per prendere in mano un libro e cominciare a sfogliare qualche pagina per rilassarsi delle fatiche quotidiane, godersi l’attimo in cui ci perdiamo fra le parole.
Se siete alla ricerca di questo genere di libri il consiglio migliore è sicuramente Piranesi, seconda pubblicazione di Susanna Clarke, edito da Fazi Editore. Ma cosa rende questo romanzo un compagno perfetto per questo preciso momento dell’anno?
La grande biblioteca di Piranesi
All’inizio del romanzo sembra di essere catapultati in un universo alternativo oppure una strana società utopica racchiusa in un’immensa e infinita biblioteca, contenente grandi scaffali pieni zeppi di libri e altrettante statue su modello greco. Una sorta di immensa libreria del Trinity College a Dublino, che sa di un mondo lontano a cui vorremmo tornare, in cui possiamo benissimo immaginare i grandi autori del passato scambiarsi qualche consiglio o dibattere sulle proprie opere. Quelle librerie di legno scuro, incise con eleganti decorazioni, che contrastano fortemente con le bianchissime statue o busti di allegorie e personaggi mitologici.
In questo strano contesto, di cui non si comprende bene né l’origine né l’effettiva portata, vive Piranesi. Lui è un uomo che vive in questa grande biblioteca, una sorta di suo custode ma anche l’unico in grado di esplorare ogni suo anfratto. Un uomo che ha imparato a vivere soltanto attraverso ciò che la Casa – così viene definito il suo mondo – ha da offrigli, o di ciò che trova nei diversi saloni.
La Casa sembra una sorta di Biblioteca d’Alessandria perduta, dove sono presenti anche altri esseri umani, purtroppo solo sotto forma di scheletri e cadaveri, che Piranesi trova e accudisce ogni giorno, portando loro qualche oggetto in loro memoria. Piranesi vive quindi di azioni ripetute, abitudinarie, giorno dopo giorno, segnandole tutte sui suoi diari, in una progressione del tempo creata da lui stesso durante la sua permanenza lì.
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La trama
Ma da quando Piranesi vive nella Casa? Dove si trova la Casa e cosa rappresenta? Queste sono, per lo meno, le domande che spingono il lettore a immergersi nella lettura, cercando una risposta. Come Piranesi è racchiuso in questo strano mondo, il lettore si trova quasi costretto a continuare a leggere, scoprire la verità.
Prima di tutto, Piranesi non è l’unico – o almeno così pare – abitante vivo e vegeto che alberga della grande biblioteca. In dei giorni prestabiliti – almeno due a settimana – Piranesi si incontra con quello che viene chiamato L’Altro. Quando l’Altro lo chiama, attraverso l’eco dei saloni, Piranesi va da lui e insieme studiano il mondo che li circonda usando i propri talenti: Piranesi va in esplorazione nei diversi saloni, scrivendone il numero e una descrizione sui suoi diari che tiene gelosamente con sé, mentre l’Altro sfrutta le scoperte di Piranesi per comprendere l’esistenza di Una Grande e Segreta Conoscenza. Il fulcro della loro esistenza sembra essere proprio la scoperta di cosa sia questa Grande e Segreta Conoscenza, che permetterà loro di elevarsi ad un livello ulteriore e – forse – capire cosa sia veramente la Casa.
Man mano che però la trama va avanti, tutto sembra non filare più così liscio e la quotidianità lascia spazio al dubbio e alla diffidenza. L’Altro manda Piranesi alla scoperta di uno strano salone dai poteri sospetti, che potrebbe aiutarli a comprendere finalmente i segreti della Casa, mentre la memoria di Piranesi inizia a vacillare.
I due, inoltre, iniziano a prevedere l’arrivo di una minaccia, una figura che potrebbe distruggerli. L’Altro avvisa il compagno di non dar retta a nessun altro, di proteggersi e non andare in saloni sconosciuti da solo, mentre Piranesi si chiede chi sia questa nuova presenza e se sia veramente così malvagia. Di fatto, è deciso più che mai a scoprire la verità di quel luogo, desidera sempre di più voltare le spalle alla Grande e Segreta Conoscenza, mentre l’Altro non vuole – e non può – permettere che questo accada.
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La struttura di «Piranesi»
La trama di Piranesi è semplice e lineare. In meno di 300 pagine, Susanna Clarke è stata in grado di descrivere una situazione, creare conflitto e risolverlo in modo chiaro e travolgente. Rispetto al suo primo romanzo, Jonathan Strange e il signor Norell, Clarke ha ridimensionato la portata di trame e spiegazione del contesto. Questa volta si è rimasti più concentrati sulla linea principale, evitando troppe distrazioni per il lettore, che non perde di vista l’obiettivo finale del protagonista.
Andando avanti si capisce dove e quale possa essere il plot-twist, che magari risulta banale, ma è comunque ben architettato e ben scritto, cosicché il lettore potrà goderselo senza problemi. Si viene trascinati senza alcuna fatica in quello strano mondo fatto di saloni e maree, chiedendosi come sia possibile l’esistenza di tale luogo fisico. Non è facile fermare la lettura, presi dal voler comprendere dove stia la soluzione finale.
Il lettore viene quasi chiamato in causa, evocato nei diari di Piranesi: sembra quasi chiedere consiglio, anche aiuto se solo potesse, per ritrovare una logica in quello che accade lungo tutta la trama.
Il successo editoriale
Passano più di quindici anni dalla pubblicazione di Jonathan Strange e il signor Norrell e Piranesi (acquista). Un periodo, forse, necessario perché Clarke riveda il proprio stile di scrittura e ridefinire le proprie strutture narrative. Ma finalmente la sua nuova impresa letteraria viene mandata in stampa, qui in Italia per Fazi Editore.
Diventa subito un successo, invade i social, ovunque si trova questa strana copertina nera con un satiro che suona al centro. Un romanzo che appare come un miscuglio eterogeneo di generi, ma che rivela una storyline ben chiara.
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