Una grande festa dell’editoria indipendente

Più libri più liberi 2023 - Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria

8 minuti di lettura

Non sono solo gli affezionati ad amare la Fiera dell’editoria indipendente, ma anche i piccoli lettori: con oltre 115mila presenze, Più libri più liberi 2023 si conferma un’edizione da record

Organizzata dall’Associazione Italiana editori, la Fiera si è svolta dal 6 al 10 dicembre all’ombra di una Nuvola (il Centro Congressi di Roma) rossa come la passione che accomuna lettori, editori, scrittori e tutti coloro che prendono parte al panorama culturale italiano. 

Oltre 670 appuntamenti con ospiti italiani e internazionali per parlare di Nomi, cose, città, animali, libri, nuove uscite e rivisitazioni, giornali e informazione, femminismo e diritti. Roba da credere che un mondo utopico in cui i libri vincono sull’intelligenza artificiale e sull’ignoranza, pur essendo un luogo che non esiste, è forse un futuro realizzabile. 

A questo proposito, sabato 9 dicembre noi di Magma abbiamo assistito alla tavola rotonda a tema Utopia, dove Vera Gheno, Cristina Marconi e Vanni Santoni si sono confrontati sul valore che ha questo termine, dall’origine alla sua applicazione, a livello sociale. 

Utopie, parole, verità

«Se un’alternativa a questo mondo non esiste, che senso ha pensare a un futuro migliore?» scrive Tommaso Moro nel libro Utopia. È quasi scontato, ma abbiamo bisogno di utopie per credere di poter attivamente cambiare il mondo, la realtà e – di fatto – anche la lingua. Iacopo Melio, attivista per i diritti umani e civili e consigliere regionale PD Toscana, in un’intervista ha rivelato:

Quando cambiamo il modo di chiamare qualcosa, quel qualcosa cambia, e quindi cambia anche il modo in cui le persone si rapportano a quel qualcosa.

Per una linguista come Vera Gheno, ancora una volta «le parole contano» perché sono il primo luogo in cui è possibile rendere la diversità un valore aggiunto per la società e non come «una rottura di scatole da sistemare». Non è la persona cieca a scegliere di essere definita “non vedente”, ma è la paura della parola che spinge ad accostarvi una negazione. Allo stesso modo, è la paura che suscita il significato della parola “disabile” che spinge a usare la definizione “diversamente abile”, e in quanti altri casi potremmo riscontrare questa verità? 

Ovvio è che non c’è una regola definitiva, una scienza esatta, serve uno sforzo collettivo all’ascolto, serve interrogarsi su come l’altro vuole essere chiamato. Serve riprogrammare una mentalità che subisce la lingua, se pensiamo all’uso che in italiano facciamo del maschile come forma neutrale. È per questo importante ricordare che l’utopia a questo punto non va cristallizzata come unico fine da raggiungere, altrimenti diventa una distopia. Il segreto è che rimanga un «Uh». Come in un gioco senza fine, come questa grande festa che è stata la Fiera dell’editoria.

Tra i vari stand, presenti anche le “isole” Robinson – la Repubblica e Rai Radio Tre. Quest’ultimi, domenica 10, hanno invitato tutti i partecipanti a conoscere il libro dell’anno di Fahrenheit: dodici autori esordienti ti non, dodici storie di piccole e medio case editrici che hanno caratterizzato il 2023. A vincere è stato il romanzo La ricreazione è finita di Dario Ferrari (Sellerio), un ritratto dell’odierna università italiana, frequentata da indecisi senza futuro, tra illusione e disincanto.

Il Direttore di AIE e della Fiera Fabio Del Giudice commenta così il bilancio di chiusura

Più libri più liberi non si ferma: oggi chiudiamo questa edizione, ma guardiamo già alla prossima perché bisogna rinnovarsi ogni anno per continuare a essere uno degli eventi culturali più importanti e partecipati della Capitale. Ci stiamo ragionando come squadra tutti assieme, ed è qualcosa che dobbiamo agli oltre 115mila visitatori e ai 600 piccoli, piccolissimi e medi editori che ci hanno dato fiducia anche quest’anno e a cui va il nostro ringraziamento. 

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«Non posso parlare di Michela Murgia»

Nell’Auditorium della Nuvola si è tenuto l’incontro di chiusura della fiera, un omaggio a Michela Murgia, autrice morta lo scorso 10 agosto. Chiara Valerio, sul palco, ha spiegato di voler lasciare la parola agli altri perché «Non posso parlare di Michela Murgia, nel senso che non ce la faccio». Tra i presenti in platea, stretti nell’eredità culturale e sociale dell’autrice, sono esplosi in una tempesta di applausi e non sono mancati i cartelli viola con scritto: «Noi siamo tempesta», «Disobbedite», «Morgana sono io». Perché sì, Michela continua a fare rumore, e questo è il lascito collettivo: imparare a difendere il proprio mondo utopico in cui tutte le strutture di potere sono definitivamente distrutte, in cui imparare a ridere del potere per combatterlo insieme.

Più libri più liberi 2024

L’appuntamento, con la Fiera Più libri più liberi, è per il prossimo anno dal 4 all’8 dicembreChiara Valerio, curatrice e responsabile del programma, ha rivelato:

Il tema del prossimo anno sarà “La misura del mondo”. Se misurare e raccontare sono sinonimi, allora la letteratura è la carta geografica più precisa che abbiamo. Un Google Maps dove trovare visibile e invisibile. E d’altronde, un matematico, Benoit Mandelbrot, inventando così il concetto di frattale, ha dimostrato che le coste della Gran Bretagna, hanno lunghezza infinita. Che cosa significa che una misura è esatta o sbagliata? E quanto misura il mondo e ciò che esso contiene? I libri danno una “descrizione dettagliata del mondo”, per dirla col sottotitolo de Il Milione di Marco Polo, del quale ricorrono quest’anno i 700 anni dalla morte. Da Il Milione ai romanzi classici contemporanei, l’edizione 2024 di Più libri più liberi è dedicata all’immaginazione che è misura esatta del mondo. 

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Serena Votano

Serena Votano, classe 1996. Tendenzialmente irrequieta, da capire se è un pregio o un difetto. Trascorro il mio tempo libero tra le pagine di JD Salinger, di Raymond Carver, di Richard Yates o di Cesare Pavese, in sottofondo una canzone di Chet Baker, regia di Woody Allen.

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