Siamo nel pieno di un’ondata seriale italiana che vuole raccontare l’adolescenza caratterizzata da professionisti più consapevoli delle dinamiche che coinvolgono le nuove generazioni e da narrazioni meno paternalistiche e distaccate e più rappresentative, inclusive e universalizzanti. I risultati non sono comunque eccelsi – Baby è tra i prodotti peggiori degli ultimi anni, di Zero si salva quasi solo la fotografia – ma qualcuno è riuscito a distinguersi, nel bene e nel male: stiamo parlando di […]
Leggi la recensione di Prisma su NPC Magazine: