In letteratura ci sono autori imprescindibili, indipendentemente dalle preferenze che un lettore può maturare negli anni. Questi scrittori sono sempre più rari e fra loro, a pieno diritto, si può annoverare William T. Vollmann. Nonostante negli anni i suoi libri siano stati almeno per la maggior parte tradotti in Italia, è solo grazie alla perseveranza editoriale di Minimum Fax che il pubblico nostrano lo sta riscoprendo con la dovuta curiosità.
Risulta impossibile arginare la produzione di Vollmann solo ad alcuni generi letterari. Siamo dinanzi a uno scrittore versatile che è innanzitutto un lettore onnivoro. Una curiosità senza confini, capace di approfondire e sviscerare qualunque argomento. Una maestria che lo porta ad esaurire un concetto per poi dedicarsi immediatamente ad un altro, diverso ma pur sempre collegato.
Un tipo fantasioso
Totalmente immerso nelle storie che racconta, Vollmann comprende con fare analitico la realtà che lo circonda. Da questa sua innata propensione nascono romanzi, racconti e reportage stupendi, tra cui Puttane per Gloria.
Riedito dalla Minimum Fax, dopo la prima edizione Mondadori del 2000, questo libro fa parte di un’ideale trilogia che si compone di Storie di farfalle e The Royal Family. Il tema è la prostituzione, narrata sempre in maniera inaspettata e sconvolgente.
Ha tutta l’aria di essere un lavoretto divertente, dichiarò Dinah. Anche migliore della volta precedente. Sei un tipo così fantasioso. Io adoro gli uomini che hanno sempre idee originali.
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Un souvenir dal Vietnam
Chi è abituato a leggere Vollmann, Puttane per Gloria sorprende per la sua brevità (duecento pagine circa). Non per questo è un volume meno incisivo, anzi: pubblicato negli Stati Uniti all’inizio degli anni Novanta, rimane ancora oggi una delle sue prove più convincenti. Non si tratta di un romanzo enciclopedico, ma piuttosto di un racconto intimo, di un souvenir distorto e allucinante.
Jimmy è un veterano del Vietnam e passa le sue nottate districandosi nel quartiere Tenderloin, in una San Francisco brutale, crudele e minacciosa. Oltre a reietti ed emarginati, Jimmy frequenta prostitute con l’intento primario di collezionarne le storie, i ricordi. Tutte le donne diventano così pezzi di un puzzle destinati a ricostruire Gloria, anch’essa prostituta e primo amore del protagonista.
Oh, sei tu uno di quelli a cui piacciono i miei capelli? gli stava chiedendo. Allora Jimmy disse qualcosa e Peggy disse anche lei qualcosa, ma era completamente scomparsa agli occhi di Jimmy perché adesso Gloria cresceva con tale velocità da essere percepibile a occhio nudo mentre i ricordi […] emanavano bagliori e lampi di luce a illuminare la tenebra in cui Jimmy sedeva, una tenebra che diventava sempre più profonda ed estesa a mano a mano che si consegnava all’oblio.
Gloria, dove sei?
Una prosa forsennata, capace però di trovare un suo equilibrio. A tratti flusso di coscienza, Puttane per Gloria riesce a mantenere, perlomeno all’inizio, un punto di raccordo con la realtà che si dissolve poi con lo scorrere delle pagine. Vollmann invita il lettore ad addentrarsi nel maelstrom di un sogno allucinato.
Soprattutto grazie ai richiami dell’amico Codice Sei, si rivive in parte la guerra del Vietnam, trauma di un’intera generazione. Il conflitto rimane in sottofondo per l’intera narrazione senza mai irrompere in maniera incisiva. Tuttavia, rimane una ferita aperta che trova una sua manifestazione distorta nella presenza/assenza di Gloria.
Perché non è importante se Gloria sia esistita o se mai esisterà: Gloria rimane una via d’uscita, l’unica speranza di evasione della realtà. Nonostante Jimmy si riesca a districare per le strade come una sorta di Travis Bickle, a differenza di quest’ultimo riesce a mantenere un’anima compassionevole e misericordiosa.
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Provare a comprendere
Il protagonista di Vollmann, proprio come il suo autore, raccoglie informazioni con la passione e la perseveranza dell’antropologo cercando di ricostruire il barlume di un sogno. Senza rinunciare alla cruda ironia che contraddistingue certi passaggi, questi assumono sempre una propria tridimensionalità a dispetto di certi luoghi comuni che emergono solamente in quanto incidentali. Puttane per Gloria (acquista) potrebbe essere il coronamento di una carriera e invece ha segnato solo uno dei tanti inizi di William T. Vollmann. Sarebbe peccato ricercare influenze o predecessori in un libro del genere. Rimane una prova unica, inconfutabile per la sua intrinseca umanità. Non c’è mai un occhio giudicante, moralista. La sua ricerca è sempre proiettata verso la comprensione, anche quando questo significa avventurarsi in territori inesplorati. Vollmann è un pioniere della contemporaneità.
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