Innamorati di Raymond Carver

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In occasione dell’anniversario della morte di Raymond Carver (25 maggio 1938 – 2 agosto 1988) ci sembra opportuno omaggiare uno dei più grandi scrittori americani del Novecento. Si tratta sicuramente uno degli autori che hanno maggiormente influenzato la letteratura mondiale degli ultimi decenni. Lodato da praticamente tutti gli scrittori, le sue raccolte di racconti sono diventate un esempio a cui ispirarsi. Nonostante la vita di Carver sia stata particolarmente travagliata, è riuscito a distinguersi nel panorama con uno stile unico ed inimitabile. Devoto allievo dei grandi del passato – primo fra tutti Čechov –, lo scrittore dell’Oregon dà voce alla gente comune con tutti i suoi affanni quotidiani. Tuttavia, la letteratura di Carver è intrisa di una dolcezza che porta a riflessioni profonde sul senso dei rapporti umani. Definito dalla critica come il maggiore esponente del “minimalismo”, Carver ha sempre rifiutato questa etichetta reinventandosi fino all’ultimo.

Chi era Raymond Carver?

Raymond Carver nasce nel 1938 a Clatskanie, in Oregon, ma la sua formazione avviene a Yakima nello Stato di Washington. Il padre lavora in una segheria, mentre la madre svolge lavori saltuari principalmente come commessa o cameriera. Secondo Carver, la passione per i racconti nasce in tenera età quando il padre gli raccontava diversi aneddoti accumulati negli anni oppure gli leggeva alcuni brani tratti dai romanzi western. Durante il percorso di studi coltiva il sogno di fare lo scrittore e consegue il diploma. Nel frattempo, conosce la sedicenne Maryann Burk che sposa l’anno successivo, quando lei è già incinta del loro primo figlio. I due freschi di diploma e con un figlio – e un altro in arrivo – decidono di trasferirsi e iniziare la loro nuova vita. Maryann convince Raymond a frequentare i corsi universitari, ma tra il lavoro e gli impegni familiari il progetto non va per il meglio.

raymond carver

La famiglia Carver ricomincia una nuova vita a Sacramento e Raymond scrive nelle poche ore libere. Nel frattempo, però, la sua disillusione verso la vita che sta conducendo lo porta ad avere seri problemi con l’alcool. Fortunatamente i racconti di Carver cominciano a riscuotere un discreto successo nelle riviste specializzate, tanto da attirare l’attenzione di alcuni editori, fra cui Gordon Lish. Nel 1977 pubblica la sua prima raccolta di racconti dal titolo Vuoi star zitta per favore? che ottiene una nomination al National Book Award. Inoltre, sempre nello stesso anno smette di bere. Da quel momento la carriera letteraria di Carver subisce un notevole miglioramento che gli consente di dedicare gran parte della giornata alla scrittura di racconti e poesie. Intanto la relazione con la Burk si interrompe quando Carver conosce Tess Gallagher, poetessa e seconda moglie dell’autore. Lo scrittore muore nel 1988, a seguito di una lunga malattia.

Per iniziare: «Cattedrale» (1983)

Quando ho scritto Cattedrale ero in preda a una sorta di impulso e ho pensato: «Ecco come si fa, questa è la ragione per cui lo facciamo».

Cattedrale è sicuramente la raccolta di Carver che ha riscosso maggiore successo, osannata dal pubblico e dalla critica. Il suo terzo libro si compone di ben dodici racconti che rispecchiano appieno lo stile dell’Autore. Nel corso della lettura si potranno incontrare tutti i topoi carveriani. L’ambientazione è quella della provincia americana, scandita da lavori monotoni e coppie in crisi. Il linguaggio di Carver, così generoso e pieno di vita, tuttavia, conferisce alle storie anche più desolanti un barlume di speranza.

È impressionante come nel racconto Penne Carver riesca a raccontare con leggerezza – e senza causare il minimo sintomo di noia – la discussione fra marito e moglie nel decidere su cosa devono portare alla cena in cui sono stati invitati. Tuttavia, il racconto più sconvolgente è quello che dà il titolo e chiude la raccolta. Cattedrale (acquista), infatti, racconta di una coppia che ospita un certo Robert, amico cieco di lei a cui è appena morta la moglie. Nonostante le prime gelosie, il marito verrà assorbito dalla discussione con Robert fino a quando i due si ritroveranno a guardare un documentario sulle cattedrali. Nonostante il lettore sia tentato di leggere fin da subito quest’ultimo racconto, il consiglio è quello di aspettare e lasciarsi coinvolgere dall’intera raccolta.

Per proseguire: «Principianti» (2009)

Ti prego, prendi tutte le iniziative necessarie per bloccare la pubblicazione del libro. E, ti prego, cerca di perdonarmi questa rottura.

Principianti è la versione integrale Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, seconda raccolta di Carver edita nel 1981. Il libro è stato oggetto, al momento della sua uscita, di pesanti revisioni editoriali che hanno ridotto considerevolmente il testo originale. Di cosa parliamo ha riscosso fin da subito un notevole successo, anche se in fase di editing aveva sollevato non pochi dubbi da parte dell’autore. Infatti, nell’appendice dell’edizione italiana (edita da Einaudi) è possibile leggere alcune lettere fra Carver e l’editor Gordon Lish, in cui l’autore stesso prega più volte di non tagliare alcuni racconti oppure di bloccare direttamente la pubblicazione. Lish è un fine editor e rende il libro fruibile a un grande pubblico, anche se i tagli operati non mettono comunque in discussione il talento di Carver. Quasi vent’anni dopo la morte dell’autore, un attento lavoro filologico ha permesso di ricostruire la versione originale dei racconti. Un’opera che permette di capire al meglio il talento di Carver, fornendo al lettore una maggiore consapevolezza sulla travagliata storia umana della pubblicazione che impreziosisce i singoli racconti.

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Raymond Carver sarebbe stato lo stesso senza il suo editor?

Innamorati di Raymond Carver: «Orientarsi con le stelle» (1996)

Carver non era un minimalista: era un artista.

All of Us – edita in Italia da Minimum fax con il titolo Orientarsi con le stelle – è il volume che contiene la maggior parte dei componimenti poetici di Carver. Fra le raccolte contenute, spiccano sicuramente Racconti in forma di poesia, Blu oltremare e Il nuovo sentiero per la cascata. In particolare, Carver nell’ultimo periodo della sua vita si dedica alla poesia compiendo, in un certo senso, un azzardo.

Affermato scrittore di racconti, decide di dedicarsi alla poesia ed il risultato è strabiliante. I versi, oltre ad essere particolarmente dotti e documentati, risultano chiari, semplici e godibili anche ad un pubblico non abituato alla lettura assidua di versi. Alcuni risultano essere dei veri e propri racconti, altri degli aneddoti oppure semplicemente degli episodi di vita vissuta. Chi ha visto il film Birdman – il cui perno è la messinscena di un racconto di Carver – ricorderà la poesia in epigrafe, Ultimo frammento: «E hai ottenuto quello che/volevi da questa vita, nonostante tutto?/Sì./E cos’è che volevi?/Potermi dire amato, sentirmi/amato sulla terra.»

In copertina: Artwork by Madalina Antal
© Riproduzione riservata

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Fonti

R.Carver, Intervista con Raymond Carver (a cura di Mona Simpson e Lweis Buzbee), Minimum fax, Roma, 1996
R. Carver, Principianti, Einaudi, Torino, 2009
R. Carver, Cattedrale, Einaudi, Torino, 2011
R. Carver, Orientarsi con le stelle, Mimimum fax, Roma, 2013

Lorenzo Gafforini

Classe 1996, è nato e vive a Brescia. Laureato in Giurisprudenza, negli anni i suoi contributi sono apparsi su riviste come Il primo amore, Flanerì, Frammenti Rivista, Magma Magazine, Niederngasse. Ha curato le pièces teatrali “Se tutti i danesi fossero ebrei” di Evgenij Evtušenko (Lamantica Edizioni) e “Il boia di Brescia” di Hugo Ball (Fara Editore). Ha anche curato la raccolta di prose poetiche "Terra. Emblemi vegetali" di Luc Dietrich (Edizioni Grenelle). Le sue pubblicazioni più recenti sono: la raccolta poetica “Il dono non ricambiato” (Fara Editore), il racconto lungo “Millihelen” (Gattomerlino Edizioni) e il romanzo “Queste eterne domeniche” (Robin Edizioni). Partecipa a diversi progetti culturali, anche in ambito cinematografico.

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