Per la prima volta si potrebbe iniziare a parlare di un libro, Romanzo senza umani di Paolo Di Paolo (Feltrinelli, 2023), iniziando proprio dalla fine: «esiste solo il presente». Cosa vuol dire? Che per quanto faccia male, il passato non si può guarire né cambiare, e Mauro Barbi, storico di professione, lo sta imparando a sue spese. Il libro è stato candidato al Premio Strega 2024 da Gianni Amelio con la seguente motivazione:
(…) In questo suo «Romanzo senza umani», dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. Che cosa ricordano, gli altri, di noi?
Storia di una glaciazione
Romanzo senza umani è un metaromanzo che ha a che fare con la glaciazione: 1) quella emotiva, che coinvolge Mauro Barbi e i suoi «incidenti emotivi»; 2) uno degli eventi più apocalittici del XVI secolo: una glaciazione di ben sei mesi che nel 1573 investì l’Europa centrale e il lago di Costanza, nella Svizzera del nord. Storico di professione, in piena crisi esistenziale, il protagonista ha dedicato anni di studio a quel lago, trascurando il presente e le relazioni che non ha saputo coltivare nel tempo. Barbi comincia a recuperare e-mail rimaste senza risposta, a riaprire un dialogo con le persone che hanno fatto parte della sua vita.
A tormentarlo, un’ammissione di colpevolezza: essersi chiuso nel suo guscio.
Mauro, Mauro, ma perché non sei stato più attento? Perché non sei stato più presente? Eccoti qua, se vuoi dare un’occhiata, l’elenco delle parole che ti sei risparmiato, dei gesti che avresti potuto fare e non hai fatto. Il tuo grande errore?
Pensare che la benevolenza l’affetto la cura si intuiscano – che bisogno c’è di dire, di fare? E invece, caro Mauro, ce n’è un gran bisogno. Occorre dimostrare. Ah, le vedi?, le tue struggenti occasioni mancate.
E che ricordi hanno gli altri di lui? Capitolo dopo capitolo, affiora una storia, un umano, al quale Mauro non ha mai dato il giusto valore. Il gelo è percepibile sin dalle prime pagine, mentre il protagonista si mette in viaggio da Mestre verso Monaco e con rientro da Zurigo, attraverso il disastro climatico della sua vita fino a quel momento. Proprio durante la sua partenza, Barbi viene contattato da un redattore di una trasmissione televisiva che lo invita in studio per una puntata dedicata proprio alla glaciazione del lago di Costanza. Poco tempo dopo il protagonista lo ricontatta, pronto a parlare di quel ghiaccio sedimentatosi secoli prima, che è ancora fonte di un presente gelato.
Diagnosi: introverso. Parli poco, te ne stai in disparte, o sulle tue. Ma io guardavo le cose e parlavo direttamente con loro. Loro rispondevano stando zitte come me, era una preghiera, da silenzio a silenzio.
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L’importanza di andare avanti
«L’unica cosa che uno storico possa predire è il passato», ma forse quel lago che per anni ha studiato può aiutarlo nel presente. Il protagonista comprende che non può esistere un’unica memoria, non siamo solo il risultato dell’immagine e del ricordo che abbiamo di noi, ma anche i ricordi degli altri, di chi se n’è andato e di chi è rimasto, di chi ci ama e ci odia.
Paolo Di Paolo, classe 1983, è uno scrittore e giornalista romano. Noto per essere stato finalista all’edizione del 2013 del Premio Strega con il romanzo Mandami tanta vita. Collabora con La Repubblica, L’Espresso e Vanity Fair, con Rai 3 e con Radio 3, per cui conduce il podcast “La lingua batte”.
Se all’apparenza può sembrare un’opera dal titolo apocalittico, Romanzo senza umani (acquista) è un libro che, per natura, suggerisce l’importanza dell’andare avanti, nonostante la paura che la propria vita diventi una storia tra le storie che nessuno ricorda più. Si tratta di un romanzo fatto di capitoli in cui i pensieri si lasciano andare in un flusso di coscienza libero, parole che non hanno il coraggio di essere pronunciate e frasi sospese che, come fili dei personali interrogativi di Mauro, si srotola capitolo dopo capitolo. Ogni discorso spezzato non è una rottura ma la causa del pensiero successivo. È l’inizio del disgelo.
Un libro consigliato a chi sente il bisogno di ricongiungersi con aspetti di sé, del passato, di cui sente la mancanza: colleghi, amici, amori, vizi… nulla è perduto, perché il ghiaccio sotto di sé conserva.
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