Il «folle volo» di Antoine de Saint-Exupéry

«Rubare la notte» di Romana Petri

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«Rubare la notte» di Romana Petri

Il piccolo principe è uno dei libri più letti al mondo. Un libro immortale. Un grande classico. Tutti almeno una volta da bambini abbiamo letto o ascoltato la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe, arrivato sulla Terra dallo spazio. Il suo autore, però, non è altrettanto famoso: o almeno non lo era fino a oggi, perché l’ultimo libro di Romana Petri, Rubare la notte – edito da Mondadori e tra i dodici candidati al Premio Strega 2023 –, permette di conoscere a fondo la vita del grande esploratore e letterato.

Vi confesso che ho imparato a volare leggendo e scrivendo. Ma non abbiate paura. È sempre tutto sotto controllo. Per il momento sto cominciando a scrivere di notte e sulla notte. Mi sbaglierò, ma se vuoi parlare della notte devi farlo in sua compagnia. Voli notturni su questi cieli argentini. Nella nostra bella lingua un solo verbo per volare e rubare. Quando volo di notte, ho l’impressione di rubarla.

«Rubare la notte», alla scoperta di un autore dalla vita misteriosa

Romana Petri ci prende per mano facendoci addentare nella vita di Antoine de Saint-Exupéry, costruendo e decostruendo gli eventi che hanno segnato lo scorrere del tempo di Tonio. Di lui sappiamo veramente poco. Si sa che è stato un aviatore e che è scomparso con tutto il suo aereo nei cieli sopra Marsiglia durante la Seconda Guerra Mondiale. Non si conosce però, in genere, la stretta connessione tra aviazione e scrittura che ha caratterizzato la sua esistenza, né si ricorda il suo lato disperatamente romantico e la sua attrazione per il pericolo.

In questo, Rubare la notte è il libro di cui avevamo bisogno. Alternando narrazione in terza persona e lettere immaginarie di Tonio alla adorata madre e alla sua unica moglie Consuelo, l’autrice riesce a scavare a fondo nei pensieri e sentimenti di Saint-Exupéry, con una delicatezza che non permette al lettore di schierarsi o giudicare, ma soltanto di osservare la mente geniale di quest’uomo poliforme.

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C’è una cosa che mi commuove di questo mio lavoro: il fatto che i nostri aerei trasportino la posta. Lettere, madre mia. Montagne di parole che le persone attendono. E non pensiate che ne sia curioso, non ne aprirei una per nulla al mondo, finirebbe ogni incanto Io le devo accumulare come ipotesi nella mia testa. Niente di più. E volare con loro […] Sapere che è una missione importante e che quelle lettere vanno recapitate a costo della vita.

Così, la penna di Petri diviene un microscopio che permette a noi lettori di osservare da dentro l’anima di Tonio, con un procedimento estraneo al biografismo tradizionale: parte dai suoi stati d’animo, dal suo sentirsi sempre così curioso e diverso nell’infanzia, dal suo attaccamento emotivo al sé bambino, per ricostruirne poi le tappe della vita.

Le due anime di Antoine de Saint-Exupéry

Nelle pagine di Rubare la notte, Tonio diventa una figura mitica caratterizzata da due anime, quella dell’aviatore e quella del romanziere. Entrambe rimangono legate per tutta la vita, al punto che:

Nel 1934, alla voce “professione” sul passaporto fece scrivere “Aviatore”.
Sei anni più tardi invece: “Letterato”.

I suoi libri traggono materia dai viaggi aerei, e spesso nascono durante questi, da qualche appunto che Antoine abbozza mentre conduce il velivolo. Il bisogno di avventura, però, supera ogni ragionevole prudenza: «ritrovo me stesso solo quando sono in pericolo», scrive in una lettera alla madre e la morte, quando arriva, è certamente da lungo intravista. Romana Petri ci accompagna nell’intimo di questo gigante che non riesce mai ad allontanare da sé la sua parte bambina. Tonio è un malinconico, l’autore egocentrico o forse insicuro che tormenta gli amici con i suoi manoscritti, alla fine eternato dal suo ultimo libro, Il piccolo principe.

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Il «folle volo» di Tonio

L’autrice mostra quanto quest’ultimo libro nasca dal suo attaccamento viscerale all’infanzia, al sé bambino. Nel 1942, due anni prima di inabissarsi per sempre nel mare, con una scatola di acquarelli comincia a disegnare due personaggi che ha in testa da una vita: un pilota disperso nel deserto e un bambino, un ragazzino venuto da un altro pianeta e vestito da principe. «Tonio da grande e Tonio da piccolo», è il commento della madre.

Sto disegnando molto. Vorrei scrivere un libro e illustrarlo con i miei disegni. E vorrei che il protagonista fosse un bambino che mi somiglia, un po’ quello che voi chiamavate Re Sole. Vi confesso che ho imparato a volare leggendo e scrivendo.

Ed è così che con Rubare la notte (acquista) Romana Petri, raccontatoci di Tonio, ci spiega e ci regala una chiave di lettura completamente diversa del suo capolavoro che lo ha consegnato alla letteratura per sempre. E con questo l’autrice tramanda alla storia la vita del pilota letterato che amava scrivere in volo.

Se Antoine de Saint-Exupéry ci ha lasciato «il sogno di una meraviglia che non si è mai consumata, il bambino che lui ci invita a riconoscere eterno dentro di noi», Romana Petri, sgretolando le regole della biografia tradizionale, ci regala il «folle volo di Tonio», che ha «rubato» la notte ed è entrato volando nell’infinito.

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Alessandro Petroni

Classe 1995. Tra una tazza di the e un vocalizzo cerco quell'abbraccio vitale tra musica e poesia che Ingeborg Bachmann definisce "uno scandalo, una rivoluzione, una confessione, un vero atto d'amore". Eterno Nemorino credo ancora in un magico "elisir d'amore" che possa rendere la nostra vita un'opera d'arte. Non a caso, forse, Una furtiva lagrima è il mio cavallo di battaglia. Sono laureato in Filologia Moderna alla Sapienza e in canto lirico presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Attualmente insegno lettere nelle scuole secondarie e sono studente di Musicologia alla Sapienza.

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