Grandi buchi neri nel cielo notturno

«Gli scomparsi» di Tim Gautreaux

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«Gli scomparsi» di Tim Gautreaux

Tim Gautreaux è convinto che la coscienza sociale e culturale siano «i soldi in banca di uno scrittore». Quando scrive ha una sola regola: mai banalizzare e mai distogliere l’attenzione verso ciò che ci circonda. D’altronde, «la scrittura ha origine dalla vita».

Originario della Louisiana, voce di riferimento della letteratura americana del Sud, ha pubblicato racconti per Best American Short StoriesNew YorkerAtlantic e GQ. A quattordici anni dall’uscita, Minimum Fax porta nelle librerie italiane, con la traduzione di Chiara Baffa, il suo acclamato romanzo Gli Scomparsi: un racconto sull’identità e sulle tracce indelebili che il passato lascia nell’esistenza di ogni essere umano.

Buchi nell’oscurità

New Orleans, anni Venti. Sam Simoneaux lavora come addetto alla sicurezza in un lussuoso magazzino. La sua vita sembra aver finalmente trovato un equilibrio sicuro, solido, lontano dalle tragedie del passato. Appena nato, Sam era stato nascosto dal padre in una stufa e si era salvato dalla strage che lo aveva lasciato orfano. Vent’anni dopo arriva in Francia il giorno dell’Armistizio, uscendo incolume dalla Grande Guerra. Da figlio orfano, diventa padre: un padre che, troppo presto, perde il proprio figlio. Sopravvissuto ad ogni colpo sferrato dal destino, viene ribattezzato “Lucky“. Tuttavia, Sam, non è solo e neppure illeso. La sua dolorosa solitudine è perennemente affollata da fantasmi del passato, da tutti coloro che sono scomparsi lasciando «buchi» nell’oscurità della sua travagliata esistenza.

Le persone che aveva perduto erano come grandi buchi neri nel cielo notturno, e Sam sentiva di non poter fare niente. Era solo un uomo in un pianeta pieno di gente incompleta che cercava qualcuno.

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In battello sul Mississipi

Durante un turno da sorvegliante nei grandi magazzini, una bambina viene rapita nel reparto di abiti da uomo. A seguito della scomparsa della piccola Lily, Sam finisce per essere licenziato. In preda alla disperazione, i genitori Ted ed Elisie, due musicisti del battello Ambassador, lo assumono sull’imbarcazione. Da quel momento in poi, il protagonista ha un’unica missione di vita: ritrovare la bambina.

«Quando siamo ancora dei mocciosi pensiamo che non ci sia niente di male al mondo e che niente possa farci soffrire. E se non stiamo bene possiamo mettere la faccia sulla camicia del papà o sul vestito della mamma e tutto passa. Spero che sia così anche quando muoio.» Si voltò indietro. «Se uno porta via quegli anni a un bambino sta rubando il paradiso alla terra.»

Inizia così il rocambolesco viaggio di Sam lungo il Mississipi. Come un Huckleberry Finn moderno, diviso tra la chiassosa vita a ritmo di jazz a bordo dell’Ambassador e l’incessante ricerca della piccola Lily nella misteriosa costa del Sud, il protagonista, nel suo tormentato inseguimento, riassembla i frammenti della sua identità. La disperata corsa per ritrovare la bambina si rivela l’ultima possibilità per colmare quel vuoto esistenziale che lo attanaglia. 

Un viaggio verso la redenzione

Durante un’intervista, Gautreaux confessa di aver dato vita a Gli scomparsi (acquista) con un’immagine ben definita in testa: il suo libro vuole essere un omaggio ai ricordi familiari intrecciati alla vita in battello a vapore, scanditi dal ritmo ipnotico e travolgente della musica delle navi.

A mio padre, Minos Lee Gautreaux,
che mi ha insegnato ad amare i bambini e i battelli a vapore

Al lettore, dunque, non resta altro che abbandonarsi al flusso del racconto, farsi trascinare nelle torbide acque del Mississippi, immergersi nella disperazione umana più profonda, accompagnare Sam fino alla fine del suo tormentato viaggio verso la redenzione.

Non è una gara, sai, per vedere chi ha avuto una vita più difficile. Tutti hanno una vita difficile. Se non ce l’hanno, non sono vivi.

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Costanza Valdina

23 anni, nata a Perugia, laureata in letteratura americana all’Università Ca’ Foscari di Venezia. La descrivono come un’instancabile lettrice, un’incurabile cinefila e una viaggiatrice curiosa. Negli anni si è innamorata della scrittura e del giornalismo, ispirata dall’ideale che “pensieri e parole possono cambiare il mondo.”

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