Melissa Panarello, nata nel 1985 a Catania, esordisce nel panorama letterario italiano nel 2003, quando ancora minorenne dà alle stampe il libro-diario 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, edito da Fazi e pubblicato con lo pseudonimo di Melissa P. Con due milioni di copie vendute in tutto il mondo, il libro – di matrice autobiografica e dallo stile particolarmente audace – diventa un piccolo cult della letteratura erotica e genera scandalo e dibattito sulle tematiche trattate, ovvero il corpo e il desiderio sessuale in adolescenza. Il libro, sull’onda del successo editoriale, diventa poi un film altrettanto dibattuto, Melissa P. (2005) per la regia di Luca Guadagnino.
L’ultimo romanzo della scrittrice, Storia dei miei soldi (Bompiani, 2024), candidato al Premio Strega 2024, si svolge quindici anni dopo l’uscita del film, quando Melissa Panarello incontra l’attrice che la interpretò, ovvero Clara T., personaggio di fantasia utilizzato come espediente narrativo. Il libro è stato presentato da Nadia Terranova con la seguente motivazione:
Storia dei miei soldi risulta un romanzo magnifico, scivoloso e sapiente, che gioca con il grottesco, con il doppio letterario, con l’autofinzione, scritto dalla voce saggia di una donna capace di abbracciare la bambina che non smetterà mai di portare dentro. Una voce insieme millenaria e infantile, e perciò, senza necessità di pose o travestimenti, semplicemente e naturalmente magica.
Storia di un tracollo
Clara è un’attrice di successo che improvvisamente diviene popolare e si arricchisce, ma che finisce presto sul lastrico. Nonostante la possibilità di una carriera cinematografica brillante, la giovane perde tutto, a partire dai i suoi soldi, che sembravano inesauribili. Ha bisogno di raccontare la sua storia, di condividere quello che le è capitato: la perdita del denaro, dell’appetito, del controllo sulla sua vita. Panarello, autrice e al tempo stesso personaggio del romanzo, tratteggia il tracollo di Clara, ripercorrendone le vicissitudini finanziare e personali.
Pagina dopo pagina, scopriamo la vita di Melissa, la sua trasformazione personale, la sua carriera, la sua famiglia, e di Clara, tornata da lei per farsi raccontare a partire dal momento in cui si erano lasciate con il celebre film. La protagonista, in Storia dei miei soldi, ripercorre la sua carriera cinematografica, le sue fragilità, il rapporto con i propri familiari, intrecciando il piano dell’avere con quello dell’essere. Il tema del possesso è centrale nell’opera, da quello economico a quello relazionale nelle difficoltà dei legami familiari.
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Melissa e Clara
È uno strano rapporto quello tra Melissa e Clara: Clara interpreta Melissa nel film e Melissa si specchia negli occhi e nella vita di Clara ridandole voce. Un cerchio che si chiude, un legame che si consolida, un nuovo incontro che lega le vite delle due donne, ancora una volta doppio una dell’altra. L’opera a tratti tocca l’autofiction: Panarello la descrive come «una matrioska di narratori» impegnati in un continuo dialogo a proposito di soldi, amore, sofferenza, abusi subiti, maternità e abbandono. Il denaro, presentato come una fonte di sostentamento, è al tempo stesso motivo di gioia, dolori e ansie. Del denaro viene anche considerata la dinamica di genere: chi penserebbe, vedendo due donne discutere, che stiano parlando di soldi? I soldi sono un tabù e lo diventano ancora di più nella sfera femminile, spesso tenuta lontana e non educata al denaro.
Il romanzo utilizza un espediente narrativo particolare ma efficace: la trama si sviluppa a partire dall’estratto conto di Clara, un documento che testimonia le sue passioni, i suoi problemi, la sua identità. Un documento freddo, di stampo economico, ma capace di diventare una mappa identitaria, uno specchio veritiero della sua vita. Melissa fa quindi letteralmente “i conti in tasca” a Clara, in un conteggio che include anche la ricostruzione della sua esperienza, dei suoi alti e bassi, del suo avvizzimento.
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Crisi universali
Storia dei miei soldi (acquista) è un racconto crudo, diretto, che non lascia speranza e che annega in quei soldi che sono il motore e il male del mondo. Panarello propone una storia reale, senza mezzi termini, universale perché rappresentativa di molte persone oltre a Clara stessa; persone che, per colpa del denaro (sia esso troppo o troppo poco) devono affrontare crisi non solo economiche, ma soprattutto personali e sociali.
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