«La vacanza» di Dacia Maraini: una formazione assente

Ritorna in libreria l'esordio di Dacia Maraini

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La vacanza

A distanza di sessant’anni, Rizzoli pubblica nuovamente il romanzo d’esordio di Dacia Maraini, La vacanza. L’opera originale ebbe una genesi editoriale piuttosto rocambolesca: numerosi editori rifiutarono il romanzo e solo la casa editrice Lerici volle pubblicarlo, con la condizione che Alberto Moravia ne scrivesse la presentazione.

Questo portò ad un grande successo per l’opera ma non tanto per l’autrice, che venne quasi considerata una “raccomandata” di un grande autore come Moravia, soprattutto alla luce del grande scandalo che il libro portava con sé. I temi trattati e l’età della protagonista crearono – e creano ancora tutt’oggi – grande disturbo nel lettore.

«La vacanza» di Anna

Tutto si svolge durante l’estate del 1943, sul litorale romano. Anna e il fratello Giovanni vengono portati dal padre Mumuri nella casa estiva, lontani dal collegio di suore in cui sono obbligati a vivere per i restanti mesi. Qui incontrano Nina – l’attuale compagna del padre – e la famiglia Pompei – ovvero i datori di lavoro del padre – che abita sopra di loro. Tutto si sviluppa tra gli aggiornamenti di guerra e tra i rombi degli aerei, alleati o nazisti, che disturbano la quiete.

Durante questi mesi estivi Anna inizia a scoprire l’istinto sessuale, le pulsioni che cominciano a colorare l’adolescenza e un desiderio di eros che sembra circondare ogni evento narrato nel libro. Questo, però, sembra accadere senza che lei se ne renda conto, senza che ne percepisca la portata. Anna è vacante mentre si mette in mostra, si lascia vedere o toccare da chi la circonda, come se non le importasse.

Il bagno Savoia

Quasi tutti gli incontri di Anna si svolgono al bagno Savoia, uno stabilimento balneare a pochi passi dalla casa di Mumuri e Nina. Durante i primi giorni Armando, unico figlio dei Pompei, la invita a passare lì qualche ora e fare qualche nuotata. Con lui Anna si chiude nel camerino e si spoglia sotto sua richiesta: come sempre, con una strana e passiva indifferenza che sconvolge il lettore.

Successivamente avviene l’incontro con due personaggi adulti, i fratelli Scanno. Gioacchino Scanno la invita a casa sua dove, sotto successivo pagamento, Anna si sveste e si fa toccare e baciare. L’incontro è arido: Gioacchino è quasi riluttante per via del senso di colpa ma continua ad avvicinarsi, mentre Anna si lascia alla mercé del vecchio. Nello stesso modo, passerà del tempo con Gigio, un ragazzetto di qualche anno più grande amico del fratello, che la svende per un giro in barca.

La ricerca di sentimento

Anna passa quest’estate guardando gli adulti e il loro modo di relazionarsi, toccarsi e comunicare con il corpo. Osserva suo padre e Nina, nota i diversi comportamenti di Pompeo Pompei – se sta con la moglie o con Nina – e del figlio Armando. Cerca di comprendere cosa sia l’amore, cosa voglia dire innamorarsi e vivere questo sentimento anche in modo fisico, ma la sua formazione è totalmente assente, vacante appunto. Cerca esperienze con persone che non dovrebbero offrigliele o che non le danno alcuna importanza. Lascia che gli altri la usino, sperando che qualcuno riesca a darle una risposta.

Il personaggio di Anna nasce come quattordicenne, ma l’autrice abbassa di tre anni la sua età nelle successioni versioni per dare ancora più rilievo allo scandalo di come gli uomini – soprattutto adulti – si comportino attorno ad una semplice ragazzina. Chi dovrebbe tenerla al sicuro – o per lo meno insegnarle in modo adeguato – la usa a suo piacimento.

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Dall’altro lato, Anna non è un personaggio empatico, che crea apprensione nel lettore. Siamo più preoccupati per la deriva criminale di Giovanni, forse, che dei continui incontri scandalosi di Anna. È un personaggio arido, che agisce senza una reale motivazione. È evidente come la trama volesse mandare un messaggio ma – complice la giovane età dell’autrice – Anna è ancora un personaggio psicologicamente poco studiato.

Oggi come allora La vacanza (acquista) sconvolge il lettore. Prima questo era dovuto al fatto che era un personaggio femminile e, soprattutto, molto giovane a fare esperienze di tipo sessuale. Oggi, a sessant’anni di distanza, forse colpisce maggiormente il comportamento degli adulti nei suoi confronti. Il desiderio di Anna di scoprire il mondo dei sentimenti e della passione fisica è legittimo, ma sconvolgono le persone con cui lei decide di intrattenere questo tipo di rapporti.

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Greta Mezzalira

Classe 1995, laureata in Filologia Moderna. Innamorata del teatro fin dalla prima visione di "Sogno di una notte di mezza estate" durante una gita scolastica. Amante di musical e di letteratura.

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