Vitiligism è il nuovo progetto grafico targato da Morsi Editori, una casa editrice indipendente che cerca di unire importanti temi attuali alla grafica e al fumetto. Questa volta Morsi ha deciso di collaborare con Stefano Cutrì, artista digitale conosciuto su Instagram con il nickname di @vitiligism_.
«Vitiligism»: molto più di un pieghevole
Non bisogna aspettarsi un’opera letteraria di centinaia di pagine e forse nemmeno se ne sente il bisogno. Vitiligism offre tutto quello di cui si ha bisogno per iniziare un viaggio nella storia della vitiligine attraverso le sue poche pagine.
Si tratta di un pieghevole illustrato con poster sul retro, dove all’interno è possibile scoprire alcune importanti notizie sulla vitiligine. Un modo per avvicinare le persone al tema della body positivity. Iniziare a comprendere come la vitiligine – come ci ricorda anche Stefano Cutrì – «non è un difetto, solo una bella differenza».
Non è necessario, quindi, spendere troppe parole. C’è, però, un grande bisogno di colpire lo spettatore e dimostrare che la vitiligine non è altro che una condizione innocua della pelle.
Non fa male al corpo ma a volte può ferire la mente e corrodere l’autostima. Ti isola nella sua bellezza, ogni tanto schiavo e ogni tanto vento forte.
Si presenta, così, la vitiligine al lettore, e questo è lo scopo che si vuole raggiungere con questa breve incursione nel mondo della vitiligine. Mostrarla, quindi, come la normalità, renderla parte di tutti noi e non un motivo di scherno, non un motivo di isolamento e presa in giro.
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«Vitiligism»: le opere di Stefano Cutrì
Come possiamo, quindi, rendere la vitiligine accettabile sempre e comunque, in modo semplice e diretto, senza che il messaggio risulti annacquato da una retorica pesante e ripetitiva?
Attraverso le opere grafiche di Stefano Cutrì si è riusciti nell’impresa di essere concisi e diretti al punto. L’artista riesce a colpire visivamente i fruitori del pieghevole semplicemente attraverso la bellezza e l’essenza della vitiligine. Un progetto che nasce da Cutrì stesso, promosso principalmente attraverso la sua pagina Instagram, dove pubblica tutti i suoi lavori. Non si fa uso di alcun tipo di didascalia – se non il nome dell’opera – che potrebbe risultare soltanto artificiosa e priva di anima. L’artista ripropone soltanto numerose opere d’arte a cui, però, aggiunge la vitiligine.
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La vera domanda che Stefano Cutrì si pone è:
Se le figure ritratte nella storia dell’arte avessero avuto la vitiligine, sarebbero state ritratte lo stesso?
Opere come il ritratto di Dante Alighieri o l’Allegoria della Vittoria dimostrano come la vitiligine non cambi il peso artistico della persona ritratta o della bellezza che la modella porta in sé. Ciò che le persone sono ed offrono al mondo non viene cancellato davanti alla presenza di una condizione della pelle. Siamo, forse, ancora lontano a vedere oltre la vitiligine, ma possiamo cominciare a vedere con la vitiligine, mostrando come chi ne soffra non debba sentirsi escluso, ma esserne fiero e mostrarla con gioia.
Attraverso questo breve ma funzionale pieghevole si può iniziare a cambiare mentalità, conoscere aspetti nuovi di quello che prima potevamo considerare un problema. Cominciare a vedere il bello non nello standard ma nel particolare.
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