A differenza del regista o dell’attore – due figure che con maggiore facilità trovano spazio nella cultura popolare, – lo sceneggiatore è il più delle volte destinato ad essere smarrito tra i titoli di coda, fino al momento in cui imbraccia la macchina da presa e si dà alla regia. Charlie Kaufman non ha subito questa sorte: il suo era un nome noto ben prima degli esperimenti registici. Kaufman è sulla bocca di molti da almeno due decenni, complici la critica che ne tesse le lodi e quel pubblico di cinefili che ha innalzato Se mi lasci ti cancello (Michel Gondry, 2004) ad opera cult.
Ma che cosa rende così unico l’immaginario che questo sceneggiatore sa creare? Non fatevi spaventare da chi é […]
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