Paradiso di Michele Masneri (Adelphi, 2024) ci conduce in una Roma sospesa tra realtà e finzione attraverso gli occhi di Federico Desideri, giovane giornalista milanese incaricato di intervistare Mario Maresca, regista di America Latrina. Il presunto incontro con il cineasta si rivela però soltanto il punto di partenza di un viaggio più profondo: Federico si ritrova immerso in un mondo di feste eccentriche, personaggi enigmatici e conversazioni surreali. Il romanzo esplora con ironia temi come il senso della vita, la decadenza culturale, le contraddizioni del giornalismo e il confine labile tra realtà e immaginazione.
La trama: guidati da Barry nel Paradiso
Il viaggio di Federico Desideri verso il Paradiso non è soltanto geografico, ma profondamente esistenziale. Inizialmente incaricato di intervistare il regista Mario Maresca, Federico si trova presto a confrontarsi con l’imprevedibilità della vita romana, che ribalta ogni certezza professionale e personale. L’incontro con Barry Volpicelli, figura carismatica e misteriosa, rappresenta un punto di svolta: Barry non è solo una guida verso il luogo fisico del Paradiso, ma anche verso una dimensione altra, dove la realtà quotidiana si sfalda e le regole consuete non hanno più valore. Federico, giovane giornalista metodico, osserva e registra, ma viene inevitabilmente trasformato dall’ecosistema umano che lo circonda.
Masneri costruisce una trama che oscilla tra leggerezza e inquietudine: il Paradiso è allo stesso tempo un teatro del grottesco e un laboratorio di riflessione sulla condizione umana, sull’ambizione, sulla vanità e sulle illusioni che alimentano il mondo della cultura. Ogni personaggio, ogni festa, ogni conversazione diventa un frammento di esperienza che costringe Federico a interrogarsi sul senso del suo lavoro, sull’autenticità dei rapporti e sulla distanza tra ciò che sembra reale e ciò che invece è costruzione, apparenza o desiderio.
Arrivato a sfiorare il coronamento del suo sogno, ha dovuto però constatare con un certo sconforto che i giornali, di fatto, non esistono più.
La narrazione, quindi, non è lineare ma stratificata: Masneri invita il lettore a seguire Federico nel suo percorso di smarrimento e scoperta, tra ironia, stupore e riflessione.
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Roma: città sospesa tra realtà e finzione
Roma in Paradiso non è un semplice sfondo, ma un personaggio a pieno titolo, vivo e sfaccettato. La città emerge come luogo dove il passato e il presente si sovrappongono costantemente: la magnificenza dei palazzi storici convive con la decadenza dei vicoli secondari, le piazze apparentemente deserte con il frastuono di feste e mondanità, e la memoria storica sembra dialogare con il tempo sospeso del Paradiso.
«Piuttosto, guardati attorno» dice Barry. Indica con la mano il quartiere e spiega che, oltre ai bed and breakfast e ai supermarket cinesi, ormai pullula di scrittori, registi, sceneggiatori. Tutti convinti di abitare nel posto migliore del mondo, una specie di Bloomsbury sul Tevere, non fanno neanche più caso ai materassi e ai cessi abbandonati per strada – o almeno fingono bene.
Mentre si muove tra quartieri, locali e ville isolate, Federico percepisce Roma come uno specchio dei contrasti del mondo culturale. Da un lato fascino, bellezza e possibilità di scoperta, dall’altro superficialità, vanità e illusioni. Masneri sfrutta questa duplicità per riflettere sui temi del romanzo: l’estraneità dell’individuo di fronte alla complessità sociale, la difficoltà di distinguere ciò che è autentico da ciò che è costruito e il ruolo della città come acceleratore delle emozioni e dei conflitti interiori dei personaggi. Roma diventa così il terreno su cui Federico cresce, osserva e valuta il mondo, imparando a navigare tra caos e ordine, tra reale e immaginario, tra leggerezza e tensione morale. In questo senso, la città non è solo ambientazione, ma lente attraverso cui il lettore può comprendere la profondità dei temi del romanzo e la complessità delle relazioni umane che Masneri mette in scena.
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I personaggi e il mondo della cultura
Il cuore di Paradiso (acquista) risiede nella galleria di personaggi eccentrici che Federico incontra, ciascuno dei quali contribuisce a delineare un mondo culturale e giornalistico sospeso tra fascino, decadenza e assurdo. Barry Volpicelli, guida carismatica e ambiguamente mitologica, incarna la contraddizione tra carisma e disillusione, tra vita mondana e introspezione.
Accanto a lui, altri personaggi si inseriscono in un mosaico di eccentricità e paradossi: il principe Gelasio Aldobrandi, segnato dall’ansia di lasciare un’eredità, il ginecologo in pensione con le sue galline ornamentali, le due signore lesbiche con nostalgie vaticane, e l’ex attrice che recrimina al cinema italiano di averla copiata. Ognuno di loro non è solo figura comica o caricaturale, ma riflette contraddizioni più ampie del mondo della cultura: l’ambizione e l’ego, la nostalgia per un passato glorioso, la superficialità delle apparenze e la ricerca di autenticità.
Federico, osservatore e narratore involontario, si confronta con queste personalità e con le dinamiche di potere, con le vanità e le passioni che le animano, offrendo al lettore un profilo ironico e profondo di un ambiente che è allo stesso tempo seducente, delirante e inquietante. In questo microcosmo, Masneri esplora il confine labile tra realtà e finzione, tra follia e genialità, mettendo in luce come la cultura e il giornalismo possano essere tanto terreno di scoperta quanto specchio delle debolezze umane.
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