Accade molto spesso, nel corso della vita, di ritrovarsi dinanzi agli imprevisti. Certe volte, lanciano segnali di un cambiamento destinato a stravolgere le nostre abitudini o, al contrario, ci pongono dinanzi a degli ostacoli che mettono alla prova le nostre emozioni e, di conseguenza, le nostre azioni all’interno della società.
Il libro di Gabriele Ajello Breviario dell’inaspettato, uscito recentemente per la collana Talè di Kalós Edizioni, propone una serie di racconti dove, a far da padrone delle trame, è proprio l’inaspettato che si presenta non semplicemente come un simbolo del nostro tempo, ma anche un elemento con cui, inconsciamente, viviamo e conduciamo le nostre azioni nel corso della vita. L’autore, che di mestiere fa lo psicoterapeuta, ha anche realizzato un documentario dal titolo Vucciria, presentato al Break 2.4 Festival di Lubiana e nel 2023 ha vinto il Premio Queneau con il racconto L’impiegato.
«Breviario dell’inaspettato»: Sinossi
Pur non essendo propriamente un romanzo, il libro dell’autore palermitano consiste in una serie di storie sia brevi, che lunghe. Non presenta una struttura cronologica ben definita, ma i personaggi sono collocati in ambienti specifici e, ognuno di essi, presenta delle particolarità che ben definiscono aspetto psicologico e sociale. Tra le strade del centro storico di Palermo, la zona delle Madonie o dei semplici appartamenti, l’inaspettato irrompe nella ingenua quiete del quotidiano per sospendere lo spazio e il tempo della routine, inducendo alcune riflessioni sulla necessità di affrontare certi problemi.
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Dramma e ironia
Con uno stile tragicomico, Ajello mette in scena una serie di narrazioni che sembrano sfuggire dalle maglie della finzione, poiché ogni storia rappresenta un frammento di vita quotidiana che, tendenzialmente, rispecchia la realtà. Nonostante presentino molte differenze, i personaggi adoperano delle strategie per fronteggiare un problema, presentandosi al lettore, a volte, in modo assurdo. Questo elemento si riflette spesso in determinate situazioni che sfociano, in alternanza, sia nel dramma che nel comico. Tuttavia, l’autore siciliano mantiene un tono deciso al fine di rappresentare, in tutte le loro sfaccettature, gli stati d’animo dei personaggi, lasciando volutamente dei vuoti per tracciare il filo onnipresente dell’imponderabile.
Convivere con l’inaspettato
Breviario dell’inaspettato (acquista) sembra essere una sorta di piccolo manuale di sopravvivenza da consultare quando ci si ritrova a fare i conti con le difficoltà. Il carattere assurdo che l’imponderabile assume, attraversa l’intreccio di universi esistenziali presenti nei vari racconti con l’intento di porre, allo sguardo del lettore, una lettura dei pensieri e delle paure dei personaggi, come se fosse il tentativo di entrare in sintonia con essi, affinché possa essere un’occasione per guardarsi dentro.
In particolare, i personaggi siciliani sono coloro che più avvertono questa sensazione di crisi provocata dall’inaspettato — per esempio i racconti La guerra e L’incendio, che racconta un episodio accaduto realmente — con il quale non vorrebbero mai avere a che fare. Vedere i propri piani sconvolgersi non è una situazione piacevole, e il più delle volte si cade in un abisso di negatività inutile. Con una risoluta pacatezza, l’autore invita ad accettare l’inaspettato affinché diventi un motivo di autoanalisi per giungere non soltanto a nuove abitudini comportamentali, ma anche per guardare oltre.
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