Quando parliamo di scuola, parliamo sicuramente di un luogo che deve prepararci alla vita. Un luogo, però, che ultimamente, fra un problema e l’altro – più o meno se n’era parlato qui – non riesce quasi più a intercettare le sfide della contemporaneità, anzi, chi gestisce la scuola è come se in un certo senso volesse evitare di far sì che gli studenti siano pronti alla contemporaneità facendogli imparare soltanto nozioni inutili che li rendono incapaci di interpretare la complessità del reale.
E se tutto ciò diventasse una distopia dove la scuola effettivamente diventa un luogo di controllo delle menti degli studenti? Un po’ come in Harry Potter e l’Ordine della Fenice, dove Hogwarts è controllata da Dolores Umbridge e al suo interno nasce un gruppo di studenti guidati da Harry Potter pronti a ribellarsi alla tirannia della dispotica sottosegretaria del Ministero della Magia. Una cosa del genere, ambientata in un mondo fantascientifico e distopico, l’ha immaginata Stefano Tevini con il primo capitolo di una nuova saga che si preannuncia fuori dagli schemi dal titolo Manuale diffuso del guerrigliero psichico, edito D Editore nella collana Intermundia.
La trama di «Manuale diffuso del guerrigliero psichico»
Si partirà subito dicendo che Manuale diffuso del guerrigliero psichico è un testo incatalogabile dal punto di vista del genere letterario: a volte è un romanzo, alle volte è un vero e proprio manuale, talvolta è una raccolta di resoconti fittizi. Fatto sta che si svolge in un contesto distopico dove, ad esempio, abbiamo il Ponte sullo Stretto di Messina intitolato a Oriana Fallaci, un disastro aereo che arriva a incendiare Pechino e il ritorno in America dei secessionisti che combattono contro il governo per riprendersi il Paese.
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Nel mentre, le scuole sono controllate da enti governativi e militari che vogliono tenerle all’oscuro di tutto se non addirittura legittimare quanto accade nel mondo circostante. C’è, però, un gruppo di studenti e il loro insegnanti definiti stalkers che hanno un dono: sono i cosiddetti «portatori di diapason», un dispositivo cerebrale che mette in comunicazione i loro pensieri.
L’insegnante e il suo gruppo di studenti si esercitano costantemente a sviluppare un senso di comunità atto ad aprire gli occhi sulla realtà, e per farlo divulgano manifesti relativi al Manuale diffuso del guerrigliero psichico per fomentare questo senso di comunità e libertà e provare a prepararsi tutti all’Ora X, ovvero al momento in cui finalmente si sarà pronti a sovvertire l’ordine costituito.
Le influenze dietro al «Manuale diffuso del guerrigliero psichico»
Sono tante le influenze che si possono riscontrare in Manuale diffuso del guerrigliero psichico. Fin dalla prefazione Tevini annuncia di essersi ispirato, ad esempio, alla serie di fumetti Mind MGMT di Matt Kindt per il concetto di interconnessione e telepatia, a Grant Morrison nella creazione di un’estetica atta a contrastare «quel gigantesco cadavere lasciato a marcire sulla spiaggia […] che risponde alla definizione di romanzo borghese» e ai Turner Diaries di Andrew McDonald, «testo sacro dei suprematisti bianchi» che ha studiato per conoscere il nemico e batterlo con le sue stesse armi:
Ho preso la tua idea e l’ho fatta mia. Il titolo di questo mio romanzo parla da solo. Il «Manuale diffuso del guerrigliero psichico» fa lo stesso trucchetto, mutatis mutandis. E scusa se è poco. Perché quel che fai, e quel che dici, ti qualifica. E io parlo di costruire reti, di fare cultura, di comunicare passando sotto i loro radar, che non è la stessa cosa che metter bombe o impiccare la gente per strada, caro re dell’inferno. Io faccio come te, ma non sono te. Con le tue armi io ti combatto, adesso e per sempre.
Interessante qui come Tevini riesca a trasformare un senso di comunità che fomenta divisioni e odio in un senso di comunità che l’odio lo combatte usando come armi non le bombe, ma la mente e la cultura. Come campo di battaglia Tevini sceglie un ambiente che conosce bene, la scuola. Il libro, infatti, inframmezza qua e là dei capitoli intitolati «consiglio di classe» dove, assieme ai suoi studenti, l’insegnante protagonista – che potrebbe essere Tevini stesso, un Tevini proiettato nel futuro – crea una rivoluzione culturale che ha come scopo la libertà. In un certo senso, si può dire che questo libro sia un incrocio fra fantascienza e Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi, in quanto come quest’ultima anche Tevini scrive un libro su come l’istruzione e la lettura – nel suo caso di libri weird – possa educare alla dissidenza.
Come sottolinea «La nuova carne», in questo romanzo si riconosce, soprattutto a causa dell’ambientazione scolastica e fantascientifica, un po’ di X-Men, saga di supereroi Marvel ambientata anch’essa in una scuola dove i supereroi vengono addestrati a lottare in difesa della diversità, messaggio contenuto anche in questo libro di Tevini e fondamentale per la creazione di senso di comunità e di rete che si prefigge di fare fin dall’inizio con la sua prefazione al volume.
Esercitazioni di libertà
Ciò che si può dire di questo libro singolare è che è strutturato come se fosse un intero anno scolastico che prevede dei consigli di classe e perfino degli scrutini finali. Ciò che i protagonisti di Manuale diffuso del guerrigliero psichico fanno non è altro che portare avanti un’unità di apprendimento con lo scopo di imparare come obiettivo formativo l’esercizio della libertà e il rispetto della comunità. Nel portare avanti questo progetto ambizioso, i protagonisti fanno delle esercitazioni che commentano assieme nei consigli di classe e la cui restituzione viene presentata anche alle nuove reclute.
All’interno delle esercitazioni, l’insegnante vuole mettere alla prova il modo in cui i suoi alunni stanno imparando a gestire l’importanza del senso di comunità:
In questo preciso istante viene fuori tutto il lavoro che ho fatto con i miei studenti. Tutte le ore di simulazione nell’ambiente controllato delle nostre menti connesse. I pomeriggi di studio in gruppo. Le gite, e le serate fuori a divertirci. Ma, soprattutto, la passione disperata che ci ho messo per fargli capire che il bene di ognuno è legato al bene di tutti, e che se ci salveremo, lo faremo insieme. Il nostro destino comune. Il futuro di uno legato al futuro di tutti.
Fondamentale di questo senso di comunità è anche la diffusione delle storie. La macchina creata dall’insegnante è una macchina mitopoietica «che ci permette di vedere avanti, di correggere gli errori in anticipo, immaginare molti futuri per correggere i loro errori e permettere solo a uno di essi di esistere». Questo perché è dalle storie che si impara e che si progetta il futuro: creare una rete significa diffondere queste storie, diffondere verità altre rispetto a quelle imposte, e dunque cominciare a creare una libertà comune avendo come base un pensiero divergente.
Imparare a disobbedire nel rispetto della divergenza
Queste esercitazioni, dunque, sono atte a creare una cultura underground, ribelle, che mira ad arrivare a più persone. Le persone estranee al progetto del professore riescono a entrare in contatto con «i portatori di diapason», che iniziano un processo graduale di dialogo con chi fa parte delle persone “normali” per far sì che si rendano conto di quanto sia importante accogliere la divergenza:
Sei un essere umano più evoluto, più complesso, diciamo un’edizione limitata, nessuno te la tocca la tua unicità ma dimmi, non sono forse esseri umani anche i semplici homo sapiens? Dove vanno da soli? Certo, qualche eremita ce la fa ed è pure folkloristico ma non è così che funziona la specie. Né la loro, né la nostra. Quindi, ora sai perché ci teniamo tanto, alla nostra rete. Bene, i tuoi compagni li hai conosciuti e ti sei già connesso con loro. Bene, usate l’ambiente che deriva dalle vostre menti collegate più che potete. Per esercitare le vostre vibrazioni. Per comunicare con gli altri e scambiare notizie. Anche solo per stare insieme, e raccontarvi com’è andata la giornata. Perché alla fine quel che conta è sopravvivere, ma di tanto in tanto anche vivere non è poi così male.
Accogliere la divergenza è fondamentale per combattere l’ideologia, che non descrive la realtà, ma «la distorce semplificandola drasticamente per farne coincidere le dinamiche con la propria struttura di pensiero», ma soprattutto per combattere l’Ora X, il momento in cui queste divergenze saranno appianate dai potenti di turno che mirano a controllare i portatori di diapason «tenendoli alla catena e usandoli come bestie da lavoro o peggio».
Date queste promesse, i «portatori di diapason» interrogano costantemente le potenziali nuove reclute su quello che è importante per loro, se vogliono anche loro la pace oppure assecondare l’ondata di violenza che coinvolge la propria realtà. Il senso di comunità sta anche nel «scegliere un futuro per tutti», nel bene e nel male, e l’azione di uno può portare a un futuro migliore per chi è parte della rete.
Creare una rete per un futuro comune di pace
Nella sua originalità Manuale diffuso del guerrigliero psichico (acquista) contiene tante riflessioni importanti che ci coinvolgono in prima persona. Grazie a una fusione ben riuscita di fantascienza, politica e distopia, Stefano Tevini ribadisce fortemente l’importanza di un’istruzione in grado di promuovere una cultura di pace e l’accettazione della divergenza di pensiero, che sono i presupposti per un futuro comune di pace dove ognuno può e deve fare la differenza difendendo la complessità del reale e ostacolando chi attraverso il potere vuole mettere a tacere tutte quelle voci dissidenti che sono alla base del progresso della nostra umanità e della nostra civiltà.
Possiamo decidere insieme di vivere come creature in simbiosi, e trarre un reciproco vantaggio dalle nostre esistenze. Certo, nessuno ti costringe, la scelta è libera ma non tutte le decisioni sono ugualmente sagge. Noi siamo stanchi, e abbiamo portato pazienza finora. Il risultato sono le immagini che stai guardando, combattenti armati fino ai denti che sparano addosso a un pugno di adolescenti spaventati. Può succedere vicino a casa tua. Può succedere ai tuoi amici, persino ai tuoi parenti. Davvero vuoi questo? Vuoi gli spari? Le bombe? I cadaveri per le strade? Vuoi che le persone che ami siano costrette a fuggire nella notte? Io credo di no. Dipende da tutti voi, dipende anche da te. Noi veniamo in pace, ma devi desiderarlo anche tu, con tutte le tue forze. Scegli con noi un futuro per tutti, se lo desideri puoi farlo.
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