Quanta verità dobbiamo conoscere per amare qualcuno?

«L'anno che ti ho detto addio» di Chiara Fiorentini

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«L'anno che ti ho detto addio» di Chiara Fiorentini

È uscito lo scorso gennaio per 66thand2nd L’anno che ti ho detto addio, romanzo d’esordio di Chiara Fiorentini, giovane autrice che già aveva pubblicato diversi racconti su prestigiose riviste come ‘tina e Malgrado le mosche.

«L’anno che ti ho detto addio»: la trama

Protagonista dell’Anno che ti ho detto addio è Bea, una giovane donna di origini italiane che vive a Ginevra e che ha da poco perso l’amato fratello Edo. La sua ferita non è solo legata alla morte del fratello in sé, ma anche al fatto che questi, malato di cancro, aveva taciuto a tutta la famiglia la propria condizione finché non era stato impossibile negarla.

Non è però l’unico segreto che, anche dopo la sua scomparsa, continua ad avvolgere la figura di Edo. Poco dopo la sua morte, infatti, il suo compagno Matti viene a sapere che Edo aveva accettato un lavoro da svolgersi negli Stati Uniti, di cui non aveva proferito parola con nessuno. Inevitabilmente, Bea e Matti sono rincorsi per tutto il romanzo da una domanda: cosa ci resta davvero di una persona che abbiamo amato quando scopriamo che ci ha taciuto numerose parti, anche importanti, della sua vita?

C’è anche un’altra storia che popola L’anno che ti ho detto addio. La strada di Bea, infatti, incrocia quella dello schivo Nico, responsabile di un centro di ricerca sull’Alzheimer al centro di un’indagine in seguito al tentato suicidio di una persona inserita erroneamente in un protocollo sperimentale. Pur conoscendo ancora Nico a livello superficiale, Bea sente che è estraneo ai fatti, vittima di un errore di terzi, e decide di stargli accanto. Il sempre maggior coinvolgimento nel caso – e nella vita – di Nico sarà per Bea un modo inaspettato di reagire dopo la morte di Edo.

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Lo stile

Con L’anno che ti ho detto addio, Chiara Fiorentini firma un esordio scorrevole, dalla scrittura curata e in cui ogni tanto è possibile riconoscere influenze dal francese, legate al fatto che da anni l’autrice vive a Ginevra. In tal senso, considerato che i personaggi sono tutti italiani o americani trapiantati in un contesto francofono, poteva forse essere interessante giocare ulteriormente su questo incontro di lingue diverse in cui si trovano a comunicare.

Ben congegnata è la parte iniziale narrata in terza persona, l’unica in cui troviamo Edo ancora in vita. L’autrice comincia il suo romanzo in medias res, trasportando i lettori nella scena della festa di compleanno della nonna e permettendo loro di conoscere da subito i diversi componenti della famiglia – e di scoprire il turbamento di Edo, che in una giornata gioiosa si trova a convivere con un segreto dolorosissimo, che a breve travolgerà tutti.

Dopo la prima parte, c’è un’ellissi temporale di alcuni mesi e il romanzo passa a una narrazione in prima persona, dal punto di vista di Bea. Numerosi sono gli spunti: dalla misteriosa commessa negli Stati Uniti che Edo aveva accettato in gran segreto, all’indagine su Nico, fino ad allusioni al matrimonio infelice di Lili, la cugina di Bea, vittima forse di violenza domestica. La carne al fuoco è tanta, al punto che proseguendo con la lettura va un po’ perdendosi il vero focus della storia; sul finale resta l’impressione che ci siano ancora delle matasse da sbrogliare e che i diversi temi che si intrecciano nel romanzo avrebbero meritato di essere affrontati in modo più approfondito.

Consigliato a…

Consigliamo L’anno che ti ho detto addio (acquista) a chi ama le storie incentrate sulla tensione tra un presente fatto di macerie su cui provare a ricostruire tutto e un passato che non smette di fare capolino e chiedere di chiudere le partite rimaste aperte. Così come siamo certi che potrà apprezzare questo libro chiunque si sia chiesto, almeno una volta, quanta verità ci serva davvero conoscere per poter affermare di amare qualcuno.

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Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l’impresa e specializzata in Traduzione. Caporedattrice di Magma Magazine, sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Dopo aver esordito nel 2020 con il romanzo «Noi quattro nel mondo» (bookabook), ha pubblicato nel 2023 la raccolta di racconti «Pretendi un amore che non pretende niente» (AUGH! Edizioni).

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