Rinascere in un non luogo

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copertina Autogrill

Per lasciarsi indietro il passato può essere necessario ricominciare da un luogo, con il quale non si ha nessun legame particolare. Ciò accade in Autogrill, romanzo d’esordio di Alessandra Gondolo pubblicato per 8tto Edizioni.

Il libro descrive la complessità del dolore attraverso la sua protagonista Miche e il contesto sociale da cui proviene, un quartiere dove è facile tramutare il dolore in rabbia. Ma è anche la storia di una rinascita, simbolicamente rappresentata dall’autogrill e dai suoi personaggi dalle caratteristiche diverse. Nel corso del romanzo, esso diventa il luogo dei legami veri, più forti addirittura di quelli di sangue.

Una vita complessa

Miche è una ragazza dal carattere introverso, proveniente dal quartiere di Rione Verde che non le ha mai dato la possibilità di emergere e di sentirsi appagata. Segnata da un passato complicato, cerca di costruire una nuova identità priva del passato. La sua vita cambia quando incontra Jenny, il suo esatto opposto, che la convince a lavorare in autogrill.

In questo non luogo, fatto di avventori di passaggio ed eccentrici clienti fissi, Miche sente un senso di appartenenza e, apparentemente, trova un senso di quiete interiore. Ma il passato non scompare mai davvero e una notizia letta sul giornale che riguarda un suo amico di infanzia la catapulta nella sua vita di prima, affrontando il passato con coraggio.

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La forza della resilienza

In quel modo si svolgeva la vita dell’autogrill di Jenny e Miche, tra persone e personaggi, una vita che si alimentava delle esistenze degli altri e ne restituiva altrettante, in uno scambio di ossigeno che si rinnovava continuamente, senza che nessuno se ne rendesse conto, pezzi di pelle che svolazzavano nell’aria dinamica di quello spazio per posarsi su altre forme, impregnarle e poi ripartire in un altro aggancio.

In Autogrill (acquista) l’autrice ritrae con una delicata attenzione le dinamiche relazionali che si sviluppano in questo luogo privo di storia e di un senso comune, dove la diversità diventa possibilità di confronto e la solidarietà un porto sicuro.

Il romanzo si distingue per la sua capacità di offrire uno sguardo lucido sulla realtà senza rinunciare alla potenza evocativa della parola. La prosa di Gondolo è intrisa di umanità, che si manifesta nella cura con cui vengono tratteggiati i personaggi e nella capacità di restituire la complessità delle loro esperienze.
Ciò che conta è avere la forza di ricominciare e di affrontare i cambiamenti, specialmente se durante il tragitto si incontrano delle persone in grado di comprendere e di aiutare.

Non ha la possibilità di riparare il passato, Miche, ma solo praticare una sutura sulla ferita aperta, riunire i due lembi lontani e costringerli a toccarsi, a riconoscersi come parte della stessa pelle. Ci pioverà sopra, il sole la abbronzerà, la maglia la coprirà ma lei sarà sempre li a ricordarle quello che è.

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Federico Ferrara

Classe 2000, vivo a Milazzo e sono dottore magistrale in Scienze dello spettacolo. Appassionato di cinema, fotografia e letteratura, ma ho anche una vita sociale.

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