Prima dei poet maudits, prima di Caravaggio, prima del futurismo, prima che fosse di moda, per le vie di Firenze si aggirava un bischero: Benvenuto Cellini. Era un teppista, un irrequieto, un ubriacone, un attaccabrighe, ma sapeva infondere la sua sregolatezza e aggressività nel marmo e nel bronzo. La sua era un’arte perfetta e aggressiva, colma di sublime odio, di viscerale umanità.
La nascita e l’infanzia
Benvenuto Cellini nasce nel 1500, a Firenze, da Giovanni d’Andrea di Cristofano Cellini, suonatore di flauto e viola e da Elisabetta Granacci. Il matrimonio dei genitori è d’amore e mal veduto dalla famiglia, tanto che a un certo punto […]
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