La splendida innocenza di Roberto Camurri

«Splendeva l’innocenza» di Roberto Camurri

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«Splendeva l’innocenza» di Roberto Camurri

Quarto romanzo per lo scrittore Roberto Camurri, Splendeva l’innocenza (NN Editore, 2025) ci ha davvero conquistati. Già autore di A misura d’uomo (2018), con cui ha vinto il Premio Pop e il Premio Procida, l’autore ci propone in questo caso un’opera nostalgica, con cui immortala un’estate fatta di ricordi e rimpianti, vissuta dalla generazione che è stata adolescente negli anni Duemila, armata di quella voglia di riscatto che è deflagrata nei tragici eventi del G8 di Genova

Un protagonista senza pretese

Il protagonista della nostra storia è Luca, quarantenne che vive a Monterosso, nella provincia ligure. Luca ha un’indole placida e gestisce il bar ereditato dalla famiglia. La sua è una vita all’apparenza piatta e fatta di piaceri semplici, senza pretese. I suoi genitori sono andati in pensione, si sono trasferiti altrove, e a lui hanno lasciato un bar dove non vuole cambiare nulla, lasciando tutto così com’è.

Quello era rimasto uguale, come se nulla fosse successo. Cristallizzato in un tempo indefinito. Non era passato, non era presente e non era futuro.

Ma sotto la soglia mansueta delle abitudini e dei suoi tentativi di far funzionare quella che sembra l’inizio di una relazione sentimentale, si nasconde un tumulto fatto di ricordi e di nostalgia, animato da rimpianti che emergono via via nelle pagine del romanzo.

Inserendo a capitoli alternati continui flashback, il protagonista rievoca la sua storia con Valentina, il suo primo amore, quello viscerale che si può saggiare solo da adolescenti, e che ancor oggi lo perseguita mentre prova a fare ordine nel suo caos emotivo. 

Un’estate lenta e fatta di piccole cose

Nel bar di Luca si avvicendano gli affezionati e i turisti, ma anche gli amici di una vita: Pietro e Alessio. L’estate del 2001, invece, gli era esplosa tra le mani e l’autore ce la descrive con iperboli luminose, definite da una scrittura asciutta ma d’impatto: la frequentazione con Valentina, i primi baci e la scoperta del proprio corpo attraverso il riflesso con l’altro, gli oziosi pomeriggi al mare tra una bevuta e l’altra, la lotta interstiziale e prepotente verso il sogno e la pretesa di un mondo migliore.

Valentina lo aveva zittito baciandolo, cogliendolo di sorpresa, i loro denti avevano sbattuto, un accenno di dolore, le mani a coprirsi le bocche, le risate echeggiate nel caos della giostra […]

«Splendeva l’innocenza»: l’impegno politico della generazione millennial

Interessante scelta letteraria è la contrapposizione tra il protagonista, politicamente disinteressato ma consapevole del decorso tragico di quei decenni, e Valentina, che vuole lottare per ottenere un mondo nuovo e più giusto da abitare. Luca si sente sempre in deficit, e la sua ammirazione ha i connotati di una tensione che prelude l’inevitabile. Una tensione che ci accompagna e ci fa rimanere incollati alle pagine di questo libro.

E poi c’è chi ha lottato – o ci ha provato – e chi in qualche modo sopravvive: come Alessio, che continua ad abusare di droghe e che una sera scompare senza lasciare traccia. E così Luca lo cerca, e tra le pagine di questa ricerca spossante ci racconta i fatti dell’estate 2001, di quando Valentina lo convinse ad accompagnarla al G8 di Genova. Così i fatti di quell’estate tornano a farsi sentire e a chiedere il conto, facendoci scorgere nuove sfumature del nostro protagonista che si tramuta presto dall’anti-eroe caricaturale delle prime pagine a una persona semplicemente umana.

All’improvviso si era sentito meno solo, perduto in caldi pensieri consolatori. E aveva proiettato la passione di quelle persone coinvolte in una causa comune, convinte di essere nel giusto e pronte a cambiare le cose, sul suo rapporto con Valentina. L’entusiasmo che aleggiava intorno avrebbe voluto pur dire qualcosa su loro due. Sul destino. 

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Ripulirsi dalle colpe

Splendeva l’innocenza non è solo un racconto sull’amore, sul suo ottenimento e sulla sua venerazione, ma anche sull’auto-risoluzione del protagonista, il suo venire a patti con i sensi di colpa, il suo esilio in uno stallo che ha qualcosa dell’impossibilità.

Attraverso il dialogo e la riappropriazione dei propri passi, Luca riuscirà in qualche modo ad auto-assolversi, a espiare anche il non detto, in un flusso di testo che ci regala parentesi tragicomiche che vibrano nel lettore: chi non si è mai sentito in colpa nei confronti di un amico o verso una storia finita male?

Con Splendeva l’innocenza (acquista) Camurri ci regala un tuffo in un’estate tutta italiana ma anche nel disincanto legato all’età adulta di una generazione che in un qualche modo si è appoggiata agli anni che scorrevano e alle vicissitudini politiche, quelle più grandi di ogni volontà; ci regala un viaggio attraverso il tortuoso terreno di un riscatto tutto umano e quanto mai reale.

[…] Luca intravede gli occhi del suo amico che lo fissano, un luccicare supplicante, un chiarore implorante che già gli aveva visto una volta, quello stesso giorno di ventidue anni prima. E allora la rabbia fluisce via e scompare, le sua mani si placano e si aprono. 

Consigliato a chi…

Sicuramente a chi è nostalgico. Agli amanti degli 883 ma anche dei Modena City Ramblers. A chi ha sperato e ha lottato per un mondo e un posto migliore in cui stare – anche senza ottenerlo. E a tutti quelli che almeno una volta nella vita hanno vissuto un’estate al mare, amando a dismisura il loro primo amore.

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Ester Franzin

Lettrice incallita, amante della letteratura e della lingua italiana in tutte le sue declinazioni. Classe 1989, è nata in un paesino della Pianura Padana. Si è laureata in Storia dell’Arte a Venezia e poi si è trasferita a Rimini, nel cuore della Romagna. Ha frequentato la scuola Holden di Torino e pubblicato il suo primo romanzo «Il bagno di mezzanotte».

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