È il 1942 quando Mary McCarthy scrive Gli uomini della sua vita (The Company She Keeps) dando vita alla antieroina bohémienne Margaret “Meg” Sargent: una giovane donna brillante, ritenuta per la sua epoca un’anticonformista assoluta.
Ad ottant’anni dalla sua prima pubblicazione, Minimum Fax riporta nuovamente nelle librerie, con la traduzione di Augusta Darè, questo romanzo che, ancora oggi, riesce a catturare e affascinare i lettori.
Vita da bohémienne
Ambientato nella New York degli anni Trenta, il romanzo raccoglie scene di vita della protagonista Margaret Sargent. La sua esistenza, libera e disinibita, sfida le rigide convenzioni dell’educazione cattolica ricevuta nell’infanzia. Di capitolo in capitolo, la storia presenta gli episodi in modo frammentario: la rivelazione del tradimento al marito, l’impiego nello studio di un gallerista in difficoltà di cui diventa consigliera, l’illusione d’amore con un uomo sposato in un viaggio attraverso l’America trascorso in un vagone letto. L’anima provocatoria di Margaret emerge nelle cene mondane, in cui scandalizza i presenti con le sue idee, e nelle discussioni animate che intrattiene nella redazione di una rivista culturale. Dalle conversazioni con il suo analista cerca risposte per dare un senso alla propria esistenza.
L’idea di ferire il marito le era insopportabile. Lo confermò all’amico, alle sue confidenti e, alla fine, al marito stesso. Di fatto, sosteneva, il pensiero di dirglielo le procurava un improvviso e sgradevole batticuore. Proprio così, e tuttavia sentiva che essere una divorziata potenziale era profondamente piacevole, più o meno come era stato piacevole essere fidanzata.
Con uno stile narrativo originale, McCarthy ci trasporta nella vita di una figura femminile audace, seduttiva, che in ogni pagina rivendica la propria libertà personale ed intellettuale. Inizialmente priva di nome, la protagonista non è altro che un alter ego dell’autrice stessa. Questo diventa particolarmente evidente nell’ultimo capitolo, in cui emerge il suo difficile passato caratterizzato da una rigida educazione cattolica, tema che McCarthy esplora in modo più approfondito nel 1957 in Ricordi di un’educazione cattolica. La scelta di adottare un’identità fittizia risulta comprensibile alla luce del fatto che il contenuto, per l’epoca, era considerato fin troppo audace e provocatorio.
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Un romanzo pionieristico
Ad ottant’anni dalla sua pubblicazione, il romanzo scandalo del 1942 risulta estremamente attuale. In Italia, il testo viene pubblicato per la prima volta solo vent’anni dopo, nel 1962, da Feltrinelli. Nel 2012 Minimum Fax lo propone al pubblico nella traduzione di Augusta Darè, quest’anno di nuovo presente tra gli scaffali in una nuova edizione.
Tra le pagine di Uomini della sua vita (acquista), Margaret si espone in tutte le sue contraddizioni, arrivando a mettersi a nudo e mostrare tutte le sue fragilità nei ricorrenti scambi con il suo analista. Questa figura è indispensabile: da lui, spesso, sembra quasi pretendere delle risposte. In fondo, non è possibile condannare una protagonista che ha avuto il coraggio di esporsi completamente, senza alcun filtro, in un atto che oggi risulta difficile, ma all’epoca ancora di più.
Ora per la prima volta vedeva il suo punto estremo, vedeva che era una certa incapacità di amare se stessa che la obbligava ad agguantare alla cieca l’amore degli altri, sperando di amarsi attraverso di loro, prendendo in prestito i loro sentimenti come la luna prende in prestito la luce. Lei, in sé, era un pianeta morto.
Dorasia Ippolito
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